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Al «totem» del Duc il resto è a rischio

Al «totem» del Duc il resto è a rischio

23 Febbraio 2023, 03:01

Se la macchina funziona male, c'è il fondo per rimborsare gli utenti. Una cifra che, rispetto all'anno scorso, è raddoppiata. A volte, infatti, può capitare che per l'utente che paghi in contanti, qualcosa non vada per il verso giusto e che si perdano dei soldi. I malfunzionamenti possono, infatti, essere sempre «dietro l'angolo». Lo ammettono anche le amministrazioni pubbliche che corrono perciò ai ripari destinando soldi ai rimborsi.

Come da determinazione dirigenziale, infatti, il Comune di Parma assegna fondi per i rimborsi ai cittadini a causa del malfunzionamento dei totem. Un oggetto che, in questo caso, non ha nulla a che vedere con l'antropologia e con i culti di vari popoli, semmai con l'economia trattandosi di una sorta di sportello bancomat per effettuare pagamenti che, ormai negli uffici pubblici, è parte integrante dell'arredamento. Il motivo della determinazione del Settore cittadinanza attiva e servizi al cittadino del Comune di Parma, su cui l'assessore con delega ai Servizi demografici Marco Bosi da noi interpellato ha preferito non intervenire, è contenuto nella premessa in cui si ricorda che «i totem installati al piano -1 del Direzionale unico comunale, il Duc, per consentire ai cittadini di pagare i diritti per le carte di identità, elettroniche e cartacee, i bolli per le certificazioni o altri diritti di segreteria, talvolta non rilasciano il resto corretto causa malfunzionamento o assenza di resti specifici». Quindi «è necessario rimborsare i cittadini delle somme incamerate in eccesso dai totem».

Per il 2023, al capitolo «Servizi demografici: spese postali e di funzionamento» viene approvata la spesa di 1200 euro. Una cifra che rappresenta il doppio dell'anno prima quando vennero stanziati seicento euro.

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