Scuole
Sono tutti concentrati e pronti: davanti hanno carta, penna e righello. Qualcuno decide di usare, poi, altri ausili (sicuramente meno scientifici), come un cornetto napoletano rosso al polso, un rosario al collo, un portachiavi a forma di quadrifoglio e tanti, tantissimi cioccolatini «per mantenere la concentrazione ed evitare cali di zuccheri».
Tutto questo per affrontare la ventiduesima edizione della Coppa Nash, la gara di matematica a squadre più antica di Italia. Ieri pomeriggio, hanno partecipato circa 30 gruppi formati da 7 studenti e studentesse delle scuole superiori di Parma e Provincia e anche di altre città della Toscana, del Veneto, Lombardia e Liguria, che si sono ritrovati al Palacampus. L’organizzazione è affidata al Dipartimento di Scienze matematiche, fisiche e informatiche dell’Università di Parma, ai responsabili per l’ateneo Francesco Morandin e Alberto Saracco, con la collaborazione di docenti, assegnatisti, dottorandi e studenti del dipartimento.
«Questa è la prima edizione in presenza dopo la pandemia - dicono i professori Morandin e Saracco -. La coppa Nash è un’opportunità per capire la matematica sotto un altro punto di vista, un modo per vederla in maniera diversa, più vicina. È un’esperienza che chiede di mettere in gioco tante abilità, dalla capacità strategica, al problem solving e tanto altro».
I quesiti del lungo problema da risolvere non sono, infatti, solo numeri: la logica, la teoria dei numeri, la geometria, l’algebra sono nascoste tra le parole di un dialogo teatrale. Così, sono proprio Vladimiro ed Estragone, due protagonisti della tragicommedia «Aspettando Godot» di Samuel Beckett, a raccontare i «problemi». Un esempio? Vladimiro che dice: «Mentre venivo qui, contavo i numeri palindromi di sette cifre» ed Estragone, incuriosito, che chiede: «Ah sì, e quanti sono?».
In questo inusuale botta e risposta, i numeri si intrecciano, si costruiscono triangoli, si tracciano segmenti e rette, appaiono quadrati. Una sfida all’ultimo calcolo «per niente semplice», che ha visto come vincitori gli studenti del liceo Fermi di Cantù. L’importante, però, è rientrare nei primi 8 classificati per accedere alle finali nazionali che si terranno a Cesenatico a maggio.
Ad aggiudicarsi l’ottavo posto – e quindi doversi preparare ancora più duramente per le finali nazionali – anche il liceo scientifico Ulivi di Parma con la squadra composta da Agnese Masiello, Antonio Giordano, Andrea Fileccia, Pietro Auletta, Ivan Venturini, Riccardo Bergamaschi e Alessandro Pizzimento, accompagnati dalla prof Simonetta Sandri.
«Siamo contentissimi - dicono gli studenti dell’Ulivi appena venuti a conoscenza dei risultati -. Abbiamo lavorato tanto, ci siamo ritrovati ogni mese dopo scuola. Il nostro segreto? Tanto allenamento, Ivan che è la nostra rapidissima calcolatrice umana e anche, ovviamente, un pizzico di fortuna».
Anna Pinazzi
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