COMUNE
Seduti sui banchi della sala consiglio del Municipio ieri pomeriggio c'erano i rappresentanti delle principali organizzazioni degli agricoltori (Confagricoltura, Coldiretti e Cia).
Al centro della seduta della commissione consiliare Urbanistica, attività produttive e protezione civile - presieduta da Franco Torreggiani -c'era infatti la mozione presentata dalla consigliera Virginia Chiastra (gruppo Vignali sindaco) per aderire all'iniziativa Coldiretti contro il cibo sintetico.
Al termine di un lungo dibattito, la consigliera ha offerto la propria disponibilità a modificare la mozione per arrivare alla più ampia condivisione possibile. «Ho colto volentieri l'iniziativa di Coldiretti - ha esordito -. La mozione nasce per tutelare le nostre eccellenze. Parma è il cuore della Food valley ed è impensabile che possa essere prodotto e commerciato cibo sintetico». La parola è quindi passata ai rappresentanti degli agricoltori. «In nome della sostenibilità oggi tutto è diventato plausibile - ha affermato Nicola Bertinelli, vicepresidente nazionale di Coldiretti - anche mettere in discussione i sistemi tradizionali di produzione del cibo. Come Paese dobbiamo difendere le nostre eccellenze agroalimentari e Parma riveste un ruolo centrale, perché qui abbiamo produzioni uniche che non possono essere delocalizzate». Quanto al cibo sintetico «non si hanno studi che dimostrino gli effetti a lungo termine di questi prodotti sul corpo umano».
Roberto Gelfi, presidente di Confagricoltura Parma, ha parlato anche a nome di Cia agricoltori italiani. «È pericoloso porre il tema in termini di contrapposizione del modo di produrre - ha osservato -. Dobbiamo tenere conto che siamo in Europa e ci confrontiamo con sistemi agricoli e produttivi diversi. Bisogna regolamentare l'utilizzo di produzioni alimentari non agricole, facendo leva su molteplici argomentazioni, ma senza demonizzare la ricerca». «È importante sottolineare - ha proseguito - il rischio che la produzione alimentare non agricola finisca per concentrarsi in poche mani, oltre al depauperamento delle zone rurali. Quanto ai brevetti, è difficile immaginare che saranno a portata di tutti».
Priamo Bocchi (Fdi) si è schierato a favore della mozione. «Qui si tratta di difendere ciò che siamo - ha osservato - per questo da Parma deve partire un messaggio forte». Più cauto Sandro Campanini, capogruppo del Pd, che ha sottolineato la necessità di «tutelare il valore fondamentale delle nostre produzioni locali». Parole ribadite da Antonio Nouvenne, capogruppo della lista Guerra sindaco: «Non dobbiamo limitarci a una esecrazione del cibo sintetico, ma tutelare la filiera dei prodotti del territorio». Secondo Stefano Cantoni (Pd) bisogna «evitare scontri tra tifoserie». Contrario a un «no» secco anche Enrico Ottolini di Europa Verde. Per Oronzo Pinto (Effetto Parma) «la tutela dei nostri prodotti e lo sviluppo di cibo sintetico rappresentano due canali d'azione differenti».
Ha chiuso gli interventi Chiara Vernizzi, assessore alle Attività produttive, auspicando «un'ampia convergenza sulla questione dopo aver lavorato a un testo condiviso».
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