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LA BANDA DELLE FOGNE

Rapina a Banca Intesa, l'ultimo del gruppo incastrato da una scarpa: dovrà scontare 15 anni

Rapina a Banca Intesa, l'ultimo del gruppo incastrato da una scarpa: dovrà scontare 15 anni

22 Marzo 2023, 03:01

Una scarpa ritrovata vicino alla banca. Certo, poteva trattarsi semplicemente di un rifiuto abbandonato. E invece quella calzatura ha portato dritto a un nuovo nome della banda delle fogne. Quei fantasmi in tuta bianca e maschere da Anonymous che alla fine di ottobre del 2017 erano sbucati nell'agenzia di Banca Intesa, all'angolo tra via San Leonardo e via Venezia, e poi erano fuggiti con oltre 3 milioni di euro (stimati), tra soldi e preziosi chiusi in 84 cassette di sicurezza, e più di 100mila euro in contanti. Da una traccia organica ritrovata in quella scarpa è stato infatti estratto un Dna che corrispondeva a un giovane napoletano già fotosegnalato. Lui, il nono elemento di quell'assalto e l'undicesimo membro della banda, se si considera che a due del gruppo è stata contestata solo la tentata rapina che la banda avrebbe voluto mettere a segno in via Cavour nella primavera del 2018, se non fosse che il cedimento di un pezzo del manto stradale aveva accelerato l'intervento dei carabinieri mandando tutto all'aria e facendoli finire in manette. Trovato il match con il Dna del 31enne - nato a Napoli e residente a Villa Literno -, le indagini, coordinate dal pm Fabrizio Pensa, hanno poi fornito ulteriori elementi sulla sua partecipazione alla fantasmagorica impresa del 2018. E ieri è arrivata la condanna per concorso in rapina aggravata e lesioni: 6 anni e 8 mesi, oltre a 1.000 euro di multa, compreso lo sconto di un terzo previsto dal rito abbreviato. Ma in realtà questa è solo una porzione di quanto (salvo riduzioni future) dovrà scontare, perché il giudice ha messo in continuazione questa sentenza con altre due precedenti condanne già definitive, arrivando a 15 anni di pena complessiva.

D'altra parte, il conto finale per gli altri dieci della banda era arrivato già il 4 marzo 2019 ed era stato salatissimo: 74 anni in totale, diventati definitivi, con singole pene anche oltre i 10 anni, pur considerando la diminuzione prevista dal rito abbreviato. Il giudice aveva anche riconosciuto una provvisionale immediatamente esecutiva di 150mila euro a Intesa San Paolo e un'altra di 10mila euro all'unica cliente dell'istituto di credito che si era costituita parte civile.

Un gruppo di professionisti: dieci uomini e una donna (che poi ha collaborato alle indagini), tutti di origine campana. E di generazioni diverse: il più vecchio, all'epoca del colpo, aveva 64 anni, il più giovane 26. Con precedenti penali che per quasi tutti riempiono pagine e pagine. Una marea i reati che erano stati contestati, a vario titolo, a partire dall'associazione a delinquere. Poi rapina, lesioni personali (durante il colpo era anche volato qualche schiaffone), ma anche danneggiamento, disastro doloso e tentata rapina perché, tranne il 31enne condannato ieri, tutti erano stati arrestati nel maggio del 2018, quando erano alle prese con un altro mega scavo che avrebbe dovuto farli emergere in via Cavour per tentare il colpo anche all'agenzia Bper.

I carabinieri li avevano bloccati mentre stavano già pregustando la nuova impresa. Dal loro appartamento-covo di borgo delle Colonne avevano scavato un tunnel di collegamento profondo quattro metri che li aveva portati dritti dritti dentro il sistema fognario e da lì, dopo una mezz'oretta di cammino nel dedalo di cunicoli sotterranei, all'incrocio tra via Cavour e borgo Angelo Mazza, dove avevano portato via altra terra: un tunnel lungo undici metri che sarebbe sbucato nella banca. Scavavano, ma non sapevano che c'era chi stava tenendo d'occhio le loro mosse. Gli investigatori erano lì a spiarli. Li aspettavano al varco, se non fosse che, a forza di colpi di badile, una porzione di manto stradale di borgo Mazza aveva improvvisamente ceduto. Così, investigatori e inquirenti erano stati costretti a fare le corse contro il tempo. Ma in dieci erano stati bloccati. E l'undicesimo maledice ancora quelle scarpe.

Georgia Azzali

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