NEL REGGIANO
Monte Cusna Ha chiuso le ali nel «suo» cielo il maschio di aquila reale che era stato protagonista della spettacolare liberazione avvenuta due settimane fa sulla Pietra di Bismantova.
A dare la brutta notizia è stato il delegato della Lipu di Parma, Michele Mendi, che ieri mattina, accompagnato dai militari del Reparto Carabinieri Parco Nazionale Appennino Tosco Emiliano e del gruppo Forestale di Reggio Emilia, insieme all’ornitologo Mario Pedrelli, si è avventurato sul monte più alto dell’Appennino alla ricerca dell’aquila, entrata nei cuori di tutti fin dal suo ritrovamento in un pollaio – dove si era rifugiata dopo essere stata impallinata dai bracconieri – nel giorno dell’Epifania.
«Utilizzando binocoli e altri strumenti ad alta tecnologia, l’abbiamo cercato partendo dall’ultimo punto registrato dal gps di cui l’aquila era stata dotata dall’Ispra ma non ne abbiamo trovato traccia - racconta -. L’ipotesi più probabile è quindi che sia morta per uno scontro territoriale e poi precipitata in uno dei canaloni sotto le pendici del Cusna».
A suggerire che qualcosa non andasse era stato proprio il ricevitore satellitare, ma la c’era ancora la speranza che l’animale fosse ancora in vita e semplicemente in un momento di difficoltà.
«L’aquila si era subito diretta verso il Cusna, il luogo da cui già sospettavamo che venisse - spiega Mendi -. Dopo una settimana, abbiamo notato che il segnale era sempre nello stesso posto, caso che si verifica di frequente dopo le liberazioni, ma, ad un certo punto, la batteria ha smesso di ricaricarsi ed è scomparso il segnale».
L’allarme è scattato immediatamente, ma nessuno l’ha più visto in volo. Al suo posto, c’era un altro maschio adulto e il nido era già stato rinverdito.
«L’assenza di 45 giorni, a ridosso dell’arrivo del periodo riproduttivo, hanno fatto sì che la femmina scegliesse di avere accanto un altro maschio. Le aquile sono monogame, ma quando uno dei componenti scompare, l’altro esemplare forma una nuova coppia». E il vecchio compagno potrebbe quindi essere stato scacciato dalla nuova coppia.
«Alla brutta notizia se ne aggiunge però una bellissima: la nuova coppia del Cusna ha già iniziato i voli di corteggiamento e speriamo che presto la femmina inizi a covare. Per il vecchio compagno è stato fatto il massimo, grazie ai volontari del Rifugio Matildico e alle cure del dottor Tiziano Iemmi, ma la natura ha le sue leggi. Tutto sommato, per lui è stato meglio morire tra le sue montagne che in una voliera».
Chiara De Carli
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