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CON UN CONCERTO

Sala Baganza, riaperta dopo il restauro la chiesa dei santi Stefano e Lorenzo

Sala Baganza, riaperta dopo il restauro la chiesa dei santi Stefano e Lorenzo

di Eugenia Carpana

27 Marzo 2023, 03:01

Con lo «Stabat Mater» di Pergolesi è stata inaugurata ieri pomeriggio la rinnovata chiesa dedicata ai santi martiri Stefano e Lorenzo, finalmente liberata dai ponteggi che la avvolgevano dal luglio scorso.

Applauditissimi il soprano Tania Bussi, il mezzosoprano Valentina Vanini e il coro «Armonie dei colli» che, accompagnati dall’ensemble «I musici di Parma» e sotto la direzione del maestro Paolo Mora, hanno emozionato il numerosissimo pubblico desideroso di ammirare la chiesa nella sua nuova veste.

L’importante intervento di restauro ha infatti interessato l’intero edificio che, pur non vedendo compromessa la sua agibilità, presentava vistose crepe, come descritto dal parroco don Giovanni Lommi che guida la comunità dei fedeli di Sala Baganza dal 2013. «Dopo sette anni di monitoraggi, rilievi, analisi e studi da parte di professionisti, si è deciso di intervenire». I lavori sono stati affidati all’impresa Sgc, Sistemi geo costruttivi di Parma su progetto architettonico di Giovanni Saccani e progetto strutturale degli ingegneri Giuseppe Stefanini e Antonio Martini. Costo complessivo: 205mila euro di cui il 50% finanziato dalla Cei, il 20% dal ministero della Cultura e il resto a carico della parrocchia stessa.

Inizialmente dedicata a San Lorenzo, la chiesa fu costruita nel 1585 per iniziativa del conte Gilberto IV Sanvitale, divenendo sede parrocchiale nel 1694 in sostituzione della cappella di Santo Stefano. Il suo primo restauro risale al 1801 per impulso del Duca Ferdinando I di Borbone e della moglie Maria Amalia, arciduchessa d’Austria. In questa occasione l’edificio viene ampliato e gli viene aggiunta la facciata in stile neoclassico.

Nel 1940, con un nuovo ampliamento, promosso dall’arciprete Don Umberto Gambara, vengono aggiunti l’abside e due cappelle laterali per cui la pianta della chiesa assume l’attuale forma a croce latina. Con quest’ultimo grosso intervento di restauro e miglioramento sismico, come illustrato ieri dall’architetto Saccani, è stato rifatto il tetto, ristrutturata la volta interna, intorno alla quale quattro catene in acciaio conferiscono alla struttura maggiore stabilità. Restaurato anche l’abside che ospitava il grande organo da 1700 canne del 1971 che in futuro verrà riposizionato.

A rallentare l’ultimazione dei lavori è stata però l’emozionante scoperta di decorazioni presenti sulle pareti del presbiterio. Decorazioni a tempera dei primi anni ‘40 ad opera del pittore Latino Barilli, parzialmente coperte negli anni da successive mani di colore ed ora riportate alla luce. Tra queste, due dei quattro bellissimi angeli che percorrono l’arco sovrastante.

All’inaugurazione sono intervenute le autorità e i rappresentanti delle associazioni di Sala Baganza, i tecnici che si sono occupati del progetto e della sua realizzazione, Paolo Zinelli titolare della ditta Sgc e l’architetto Sabrina Giorgi dell’ufficio Beni Culturali della Diocesi di Parma. A fare gli onori di casa il parroco, don Giovanni Lommi.

«Questo edificio è uno dei più importanti elementi del patrimonio storico architettonico della nostra comunità – ha detto il sindaco di Sala Aldo Spina -. Ora è un edificio più sicuro, ma anche più valorizzato nelle sue qualità monumentali». A chiudere gli interventi della serata, il professor Pietro Bonardi con un simpatico aneddoto riguardante le due lapidi affisse sulla facciata della chiesa. Ed è grazie alla preziosa collaborazione del professore e all’immenso materiale fotografico da lui fornito che il lavoro di restauro della chiesa è risultato così accurato e fedele.

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