Intervista a Cobbaut
Otto mesi ai box per il grave infortunio, poi fatica e sudore per riprendere la forma migliore. Adesso Elias Cobbaut, 25enne centrale del Parma, è pronto per dare il suo apporto alla squadra nella delicata volata finale.
Come è stato questo lungo periodo lontano dal campo?
«Molto faticoso psicologicamente. Devi avere una grande forza mentale per non abbatterti e continuare a pensare che potrai tornare a giocare. Questo mi ha aiutato molto e adesso sono pronto?
Ma è più difficile superare un momento così brutto o recuperare la miglior forma psicofisica?
«Sicuramente il periodo di stop. Quando torni in gruppo sei motivato perchè hai un obiettivo che non è poi così lontano. E poi ritrovare i compagni di squadra e tornare ad allenarsi ti dà una grande carica».
Come spieghi l'andamento altalenante del Parma in campionato?
«Non ho una risposta. Questo gruppo è straordinario e molto unito e vuole sempre scendere in campo per vincere. Non sempre però ci riesce e questo dispiace molto a tutti».
Che sensazione hai provato a ritornare a giocare una partita vera?
«In quel momento pensi solo a entrare e a fare bene. Tutto il resto non conta».
I play off sono l'obiettivo stagionale che anche i tifosi stanno aspettando. Il Parma può farcela?
«Non è un pensiero fisso per la squadra. Per ora ragioniamo partita dopo partita e vediamo che cosa succederà il 19 maggio. Ma ripeto, l'unico obiettivo, per ora, è quello di andare e Cittadella e vincere. Tutti gli altri discorsi sono prematuri».
Qual è la squadra che ti ha impressionato di più in questo campionato?
«Sicuramente il Bari. E' un gruppo molto forte e determinato e poi l'ambiente, lo stadio, i 20mila tifosi che incitano la squadra. Mi ha davvero impressionato».
Il Parma, quest'anno, ha quasi sempre vinto o pareggiato contro le squadre che sono ai vertici della classifica tanto che qualcuno ha detto che questa squadra starebbe meglio in serie A che in serie B. Secondo te?
«Il livello qualitativo e tecnico del Parma di quest'anno è molto alto. Abbiamo tanti elementi che possono fare la differenza e che si esprimono al meglio quando l'avversario gioca a viso aperto senza rinchiudersi nella propria area. Per questo ci esprimiamo meglio quando troviamo squadre che amano giocare la palla e per questo forse qualcuno dice che staremmo meglio in serie A».
Sei a Parma da due anni. Che cosa ti piace di più?
«Il clima. Qui l'inverno dura poco più di due mesi e poi c'è sempre il sole. In Belgio è il contrario. E poi la tranquillità».
E il tuo futuro come lo vedi?
«Penso a finire al meglio questa stagione e giocare tutte le partite perchè questa è la mia ambizione».
L'anno scorso hai cambiato due allenatori e quest'anno è arrivato Pecchia. Come ti trovi con il mister?
«Pecchia è un allenatore che ha idee molto chiare. Di lui mi piace il fatto che insiste molto sul concetto di fare gruppo. E' una caratteristica che apprezzo molto».
Adesso sarai chiamato a fare gli straordinari visto il grave infortunio di Valenti...
«Mi dispiace moltissimo per Lautaro perchè un momento così l'ho appena vissuto e so quanto è difficile. Voglio fargli un grosso in bocca al lupo perchè torni più forte di prima. Noi lo aspettiamo».
Parliamo anche dei tuoi compagni e di Buffon in particolare. Che cosa succede quando vi parla nello spogliatoio?
«Non vola una mosca».
Hai già deciso dove andrai in vacanza quest'estate?
«Sinceramente no. Ho detto alla mia fidanzata e ai miei amici di venire a Parma per sostenermi e sostenere la squadra in un momento così delicato della stagione. Insomma, dovranno aiutarmi e poi penserò a sdebitarmi durante le vacanze».
Carlo Brugnoli
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