Varano
La comunità di Teatro Lenz piange Paolo Maccini, scomparso martedì a 67 anni, da tempo interprete delle creazioni di Lenz Fondazione, a seguito di un lungo percorso di formazione teatrale compiuto proprio con Maria Federica Maestri come ospite del centro polifunzionale Corsini di Pellegrino Parmense.
Lo ricorda così il direttore artistico di Lenz Francesco Pititto: «Paolo non c’è più, ma un grande attore continua a esserci per sempre. Se poi è attore e autore e poeta insieme, sempre nel margine della vita del “io qui o io non qui” e lì trova il proprio spazio psichico e artistico – un Amleto di oggi, un Dante di oggi, un Orlando furioso, il Povero e l’Uomo di Calderón de la Barca, un Virgilio come i ruoli che ha vissuto e non solo interpretato – allora è un artista privilegiato che viene a mancare. Sono pochi i costruttori di altri mondi sulla scena, pochissimi quelli che non hanno bisogno di finzione o di verità, di sogno o di realtà perché indossano l’unico costume – involucro – che è la vita e così la rappresentano, la mostrano con disciplina e talento innato. Con Paolo, e in particolare con la sua regista Maria Federica che lo ha artisticamente cresciuto, abbiamo vissuto questa esperienza per oltre vent’anni, insieme a lui altre straordinarie presenze hanno contribuito a ricercare nuovi stimoli drammaturgici ed estetici, ad abitare spazi monumentali e architettonici trasformati in grandi teatri del mondo come il Teatro Farnese, il Ponte Nord, l’ex Ospedale vecchio, l’Abbazia di Valserena e molti altri che ogni volta diventavano il Paradiso, il Purgatorio, la Torre di Sigismondo o l’Isola di Alcina».
Oltre ad essere attore, Paolo lavorava come magazziniere alla Dallara. Alla chiesa di Varano Melegari, il paese in cui era nato, si celebrerà il rosario questa sera alle 20.30; il funerale domani mattina alle 11.
r.s.
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