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Montagna

L'alta Valtaro trema di nuovo: è una zona altamente sismica

L'alta Valtaro trema di nuovo: è una zona altamente sismica

di Valentino Straser

28 Aprile 2023, 03:01

Compiano La montagna dell’alta Valtaro torna a scricchiolare a distanza di venti giorni dal breve sciame sismico che aveva interessato la zona di Compiano.

Ieri, come una ventina di giorni fa, sono stati almeno sei i terremoti che hanno scosso la Valtaro, fra Compiano, Albareto e Tornolo. Gli eventi tellurici sono registrati dalla sala sismica dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia di Roma, dalla rete RSNI dell’Università di Genova e dalle principali sale sismiche italiane ed europee. I comuni interessati dallo sciame sismico di ieri, situati nel raggio di dieci chilometri di distanza dall’epicentro, sono Tornolo, Compiano, Albareto, Bedonia e Borgotaro. La magnitudo più bassa dei sei terremoti è stata di 1.2, mentre la maggiore di 2.6, quest’ultima avvertita dalla popolazione ieri mattina, alle 7:53 circa. Le scosse non hanno provocato danni a cose o a persone, ma solo un po’ di apprensione per il rischio della ripresa di nuovi sciami sismici. Negli ultimi dieci anni, infatti, il «catino» di Compiano ha prodotto sciami ricorrenti, come nel 2014, con magnitudo che raramente hanno raggiunto magnitudo 3, come nel caso dell’otto aprile scorso. I terremoti di ieri si sono originati a profondità «superficiali», comprese fra tre e dieci chilometri, e per questa ragione maggiormente percepiti dalle persone. L’epicentro del terremoto di maggiore energia, quello di magnitudo 2.6, è stato collocato dai geofisici dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia di Roma, nei pressi di località «I Poggi», seguito da altre due scosse, rispettivamente di magnitudo 1.6 e 1.8, alle 8.33 e 10.01 circa, con epicentro situato a una manciata di chilometri di distanza dal capoluogo di Compiano. Lo sciame di ieri, e quello di una ventina di giorni fa, rientrano nella casistica della zona sismica dell’area di Bedonia, caratterizzata da terremoti superficiali che usualmente si concentrano nell’intervallo fra 11 e 15 chilometri di profondità e in minor misura fra cinque e dieci chilometri.

La sismicità ricorrente della zona di Bedonia e Compiano è espressione del contesto geologico e geodinamico dell’alta Valtaro e, più in generale, dell’Appennino tosco-emiliano. Nell’ultimo secolo la zona di Bedonia e Compiano ha prodotto sciami sismici, anche importanti, come nel caso dei numerosi terremoti che avevano colpito Bedonia, l’alta Valtaro e Ceno, fra il mese di ottobre del 1927 e il mese di agosto del 1928. Altre sequenze sismiche che avevano interessato la stessa zona risalgono al 1893, 1906 e 1921. E, anche in questi casi, i terremoti avevano prodotto, per questo distretto sismico, energie paragonabili a quelle degli anni scorsi. Nove anni fa, fra il 23 e il 29 giugno, furono registrate dalla sala sismica dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia di Roma, 35 scosse con magnitudo altalenanti, ma non superiori a 2.6.

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