Il Comune
Trenta alberi a rischio e 10 in fin di vita, che presto saranno abbattuti. Questo il Piano del Comune che ha attivato un monitoraggio costante delle 42.000 piante che si trovano in città. E domani sarà eliminato un ippocastano dello Stradone, ormai divenuto troppo secco e pericoloso. «La priorità - ha spiegato l'assessore ai Lavori pubblici e Legalità Francesco De Vanna - è la tutela della biodiversità in una condizione di sicurezza per i cittadini».
E per questi 10 alberi definiti pericolosi, «l'abbattimento non potrà essere procrastinato - ha continuato De Vanna -. Tutti gli altri abbattimenti saranno concordati in modo oculato e in un dialogo costante con le associazioni impegnate sul versante della tutela ambientale, salvo casi eccezionali e inderogabili, anche per scongiurare che gli abbattimenti avvengano tra marzo ed agosto, periodo di nidificazioni».
Oltre all'ippocastano dello Stradone le piante più critiche si trovano al Parco Ducale e in Cittadella. Ma c'è anche uno dei platani di Maria Luigia di piazza della Pace, il primo della fila venendo da via Mazzini e che guarda via Garibaldi, le cui condizioni di salute sono preoccupanti, per cui è uno tra gli alberi più attenzionati e sarà puntellato nelle prossime settimane. «Gli alberi sono stati censiti qualche anno fa grazie alla collaborazione con l'azienda Stuard e la relazione consegnata alla ditta Cosma che si occupa del verde - ha ricordato l'assessore -. E tra i 42.000 ce ne sono una trentina che purtroppo hanno terminato il loro ciclo vitale e rappresentano un pericolo per i cittadini. Il monitoraggio previsto dal Piano del rischio e degli abbattimenti non si preoccupa solamente della condizione fitosanitaria ma anche della condizione di vulnerabilità e quindi della posizione in cui si trovano: se un albero non si trova in una zona di passaggio non costituisce un immediato rischio per le persone. Al contrario se si trova nei pressi di un marciapiede o di una strada, proprio come la robinia dell'Orto Botanico che è improvvisamente crollata, allora deve essere abbattuto perché cadendo potrebbe colpire qualcuno».
Il Piano che studia e approfondisce lo stato delle alberature è in continuo aggiornamento e prevede anche gli interventi di manutenzione come le potature, ma solo quando le piante presentano gravi malattie vengono tagliate, diversamente quando ad esempio presentano problemi non irreversibili si procede per ulteriori analisi, vengono curate e sostenute proprio per non eliminarle. E se per l'ippocastano dello Stradone ormai non c'è nulla da fare, per il platano di Maria Luigia di piazza della Pace che ha ben 200 anni «si sta facendo di tutto per conservarlo, anche se è al termine del suo ciclo vitale - ha precisato De Vanna -. In tutto sono dieci gli alberi di Parma per cui non ci sono alternative se non l'abbattimento sia per le condizioni di sofferenza sia per la posizione in cui si trovano e quindi per la loro pericolosità». E se domani sullo Stradone verrà tolto un ippocastano, ne verranno piantati sul viale almeno 22.
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