×
×
☰ MENU

Amarcord

30 anni fa l'ultimo scudetto della Maxicono «Insperato e ancor più bello»

30 anni fa l'ultimo scudetto della Maxicono «Insperato e ancor più bello»

di Vittorio Rotolo

06 Maggio 2023, 03:01

Vittorio Rotolo

Trent'anni fa esatti, l'ultima gioia tricolore della Maxicono. L'ultimo trionfo di una lunga serie che, nell'arco di un decennio, aveva reso Parma la capitale della pallavolo. L'8 maggio 1993, di fronte ai 6.200 spettatori presenti al Palaraschi, la squadra allenata da Bebeto conquistava il suo secondo scudetto di fila, superando in gara 3 della finale play-off la Misura Milano degli ex Galli, Zorzi e Stork con un 3-0 che non ammetteva repliche: 15-11, 15-8, 15-12 i parziali (si giocava ancora col «cambio palla», il rally point system sarebbe stato introdotto solo qualche tempo dopo).

Una notte memorabile, coronamento ideale di una stagione che – stando almeno agli autorevoli pareri degli addetti ai lavori – era cominciata con una Maxicono inserita sì fra le pretendenti al titolo, ma appena un gradino sotto le altre: il Messaggero Ravenna, che da Parma aveva ingaggiato Renan Dal Zotto, la Sisley Treviso e la Misura Milano. Colossi che all'epoca, in sede di mercato, sul piatto della bilancia potevano far valere la consistenza di un budget di gran lunga superiore rispetto a quello che era nella disponibilità della dirigenza parmigiana guidata dal presidente Carlo Magri e dal direttore sportivo Aristo Isola.

Il valore aggiunto
Le altre corazzate però non avevano quel gruppo di giocatori, talentuosi e determinati. Così come non avevano in panchina quel gran genio di Paulo Roberto de Freitas, l'uomo in grado di rivoluzionare la pallavolo con un «credo» all'insegna dello spettacolo: un gioco spumeggiante, che in Italia non si era mai visto prima. Bebeto, il tecnico che il sostituto naturale di Dal Zotto lo seppe trovare in casa. Non uno. Più di uno. Mescolando le carte, attingendo a piene mani dalla versatilità di interpreti capaci di alternarsi in un ruolo che, in qualche caso, non era nemmeno il loro. E soprattutto, dando fiducia ai giovani. Come Giacomo Giretto, che non a caso si comporterà alla stregua di un vero top player nella finale scudetto.

Collettivo meraviglioso
L'olandese Peter Blangé (futuro campione olimpico ad Atlanta '96) in cabina di regia; il brasiliano Carlao opposto; Andrea Giani e Pasquale Gravina centrali; Marco Bracci e Giretto schiacciatori. Eccolo, il sestetto che nella partita decisiva cancellò con un colpo di spugna le residue speranze della Misura, già battuta sette giorni prima al Palaraschi (ancora 3-0) e poi a Milano, in gara 2, al tie break dopo una prodigiosa rimonta da 0-2. Ma quello scudetto, è bene rimarcarlo, la Maxicono Parma lo vinse grazie a tutti i componenti della rosa: Riccardo Michieletto e Mirko Corsano, Andrea Aiello e Massimo Botti, Mauro Radicioni e Federico Pistolesi, insieme al vice allenatore Roberto Piazza.

Una cavalcata trionfale
La marcia della Maxicono verso lo scudetto comincia il 20 settembre 1992: Giani e compagni fanno visita alla Sidis Falconara, regolata 3-1. È la prima di otto vittorie consecutive, compresa quella fra le mura amiche contro Treviso (3-2), alla quinta giornata. Dalla nona alla tredicesima, la Maxicono va incontro ad altre tre sconfitte: la prima (3-0) a Padova, poi in casa di Ravenna e infine al cospetto di Milano, l'unica a violare il Palaraschi nella regular season. Una Misura che infliggerà alla squadra di Bebeto anche il quarto e ultimo stop, nel girone di ritorno. La classifica finale vedrà così la Maxicono chiudere in testa con 44 punti, frutto di 22 vittorie, in coabitazione con la Sisley Treviso, davanti a Milano (42) e Ravenna (40).

Ai play-off i parmigiani entrano così in gioco a partire dai quarti di finale, dove archiviano con disinvoltura la pratica Falconara (3-0 in gara 1 e identico punteggio in gara 2). Le semifinali sono invece al cardiopalma: di fronte c'è Ravenna, che qualche mese prima aveva dato un dispiacere a Parma in finale di Coppa dei Campioni. Renan e compagni s'impongono 3-1 al Palaraschi nella prima sfida, ma la Maxicono ristabilisce l'equilibrio andando a vincere a Ravenna (2-3), per poi portarsi in vantaggio in gara 3 al Palaraschi. Successo del Messaggero in gara 4 e contesa che si sposta di nuovo nella nostra città: la Maxicono non sbaglia e si regala la finale con Milano. L'epilogo ve lo abbiamo già raccontato. E profuma di storia.

© Riproduzione riservata

CRONACA DI PARMA

GUSTO

GOSSIP

ANIMALI