Welfare
Potrebbero essere 2.153 nel comune di Parma, più 2.810 in tutta la provincia, i nuclei familiari in difficoltà beneficiari della carta acquisti ricaricabile Postepay per fare la spesa, per un totale di quasi un milione e 900 mila euro di aiuti.
Lo stabilisce il comma 450 della legge di bilancio 2023, che ha previsto 500 milioni di euro destinati all'acquisto di beni alimentari di prima necessità a sostegno dei nuclei familiari residenti in Italia con Isee inferiore a 15.000 euro all'anno.
I potenziali beneficiari, a livello nazionale, sono circa un milione e 300 mila nuclei familiari, identificati incrociando i dati di Anci (Associazione nazionale comuni italiani), Poste e Inps.
Ogni nucleo familiare ammissibile riceverà fino a 382,5 euro, spendibili per beni di prima necessità (vedo l'elenco a fianco, dal quale sono escluse, ad esempio, le bevande alcoliche) in negozi convenzionati che si impegnino a contenere i prezzi, e non escludendo eventuali promozioni proposte dal commerciante.
La carta acquisti (nuovo nome della vecchia social card) prevede però diverse esclusioni. Il contributo non potrà essere erogato a quei nuclei familiari in cui vi siano titolari di reddito di cittadinanza, reddito di inclusione o qualsiasi altra misura di inclusione sociale o sostegno alla povertà. Niente carta prepagata neppure ai nuclei familiari nei quali almeno un componente sia percettore di: nuova assicurazione sociale per l’impiego (Naspi) e indennità mensile di disoccupazione per i collaboratori (Dis coll); indennità di mobilità; fondi di solidarietà per l'integrazione del reddito; cassa integrazione; ogni altra forma di integrazione salariale, o di sostegno nel caso di disoccupazione involontaria, erogata dallo Stato.
Esclusioni che hanno già creato un dibattito vivace: c'è chi fa notare (come la sociologa Chiara Saraceno) , che la soglia massima dei 15 mila euro l'anno di Isee è maggiore di quella di chi può beneficiare del reddito di cittadinanza, e che vengono escluse dall'aiuto tutte quelle famiglie dove uno dei membri ha perso il lavoro. Pur apprezzando l'aiuto statale, qualcuno sottolinea che i più poveri fra i poveri difficilmente avranno alcuna carta per la spesa alimentare.
Nonostante il processo di attribuzione del diritto all'aiuto statale sia piuttosto complesso (i Comuni ricevono l’elenco dei beneficiari dall’Inps, poi dovranno verificare l'anagrafe di residenza e le esclusioni che restringeranno la rosa), la legge prevede che le card dovrebbero arrivare nelle tasche dei cittadini a luglio di quest'anno. Le famiglie riceveranno comunicazione dell’assegnazione dal proprio Comune di residenza e dovranno poi andare a ritirare le card nelle sedi di Poste Italiane.
La gestione della carta è stata affidata dal governo a Poste Italiane che, a ottobre prossimo, farà una ricognizione delle Postepay che non risultino ancora assegnate ai nuclei familiari o inutilizzate. Se i beneficiari della card non l'avranno attivata entro il 30 settembre del 2023, decadranno dal beneficio. Eventuali somme residue nel fondo da mezzo miliardo saranno ripartite fra i nuclei familiari che hanno usato regolarmente la carta nei mesi precedenti.
Il finanziamento delle card si accompagna al rifinanziamento, per 111 milioni di euro, per l'acquisto di beni alimentari a favore degli indigenti distribuiti per il tramite degli enti caritatevoli.
Monica Tiezzi
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