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Intervista

«Ciclista amatoriale», il manager Daniele Cobianchi adesso si dà alle note

«Ciclista amatoriale», il manager Daniele Cobianchi adesso si dà alle note

di Pierangelo Pettenati

09 Maggio 2023, 03:01

Il primo amore non si scorda mai. Soprattutto se parliamo di musica. La prova viene da Daniele Cobianchi, parmigiano residente da una ventina d’anni a Milano (dove ha percorso una carriera di successo nella pubblicità fino a diventare Ceo di McCann Worldgroup Italy) che ha pubblicato il 5 maggio il suo album d’esordio, «Ciclista amatoriale» (distribuito da Artist First) solo una volta compiuti 52 anni.

Nella prima metà degli anni ‘90 faceva parte di quel gruppo di artisti partiti da Parma per farsi strada nella musica: Mario Biondi, Pietro Cantarelli, Stefano Carrara, Andrea “Satomi” Bertorelli, Michele Bettali… «Erano anni in cui a Parma c’era un gran fermento. Studiavo a Bologna, intanto suonavo e scrivevo. Ho firmato un contratto di due anni per Rca e il mio produttore era Roberto Costa, che aveva lavorato con Dalla e aveva appena fatto i dischi di Carboni e Antonacci. Però, in quel periodo, a Bologna c’erano Samuele Bersani e tanti altri. Io non ce l’ho fatta ma penso che noi siamo serviti per il lancio di chi ce l’ha fatta veramente. Si parte in venti e ne arriva uno, è sempre così».

Ha rimpianti?

«No, pur amando molto la musica non mi sono accanito perché mi ero dato un tempo. Forse non ero quell’artista che ha l’urgenza di fare quello nella vita comunque vada. Mi sono laureato e ho deciso di trovarmi un lavoro. Ho abbandonato non per delusione ma perché ho ritenuto che fosse giusto così».

La musica ha in qualche modo accompagnato la sua carriera?

«Mi ha insegnato a usare un linguaggio creativo che mi ha permesso di relazionarmi bene in quel mondo. Potevo andare da un creativo e spiegare la campagna per raggiungere l’obiettivo di marketing e potevo andare dal manager a spiegare perché la campagna fosse perfetta per il suo prodotto. La mia carriera è dipesa anche dalla mia esperienza di musicista».

Prima di tornare alla musica, però, c’è stata la scrittura.

«In mezzo ci sono stati tre romanzi, uno con Mursia e due con Mondadori. Fare il pubblicitario è un lavoro con obblighi e doveri, mentre io avevo una componente intima più creativa che i tre romanzi hanno soddisfatto ma più vai su con gli anni e più hai cose che ti si rimescolano e alle quali hai il desiderio di dare una forma. In coincidenza coi miei 50 anni ho ripreso in mano le chitarre, e mi è venuto il desiderio di rimettermi a fare musica con la sensibilità maturata nel tempo. Una alla volta sono nate le otto canzoni del disco».

Cosa rappresenta questo disco?

«Riconnette quel ragazzo di 25 anni con l’uomo di adesso. La voglia di scrivere è la stessa di allora, ma con la consapevolezza e la capacità di oggi, descrivendo ciò che provo a un’età diversa dando un colore non proprio pop ma comunque accessibile a tutti».

«Ciclista amatoriale» è stato realizzato con la produzione di Alberto Bianco (produttore di Niccolò Fabi) e la collaborazione di Saverio Grandi (fra i più importanti autori italiani), ma ci sono anche due parmigiani: Michele Bettali e Pietro Cantarelli, che ha anche prodotto «Prima che arrivassi te», il singolo che ha accompagnato la pubblicazione del disco. L’album e i singoli coi relativi video sono disponibili su tutte le piattaforme musicali online.

Pierangelo Pettenati

© Riproduzione riservata

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