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IL PARERE

Fazzini, climatologo: «Gli invasi sono la soluzione contro la siccità e le alluvioni»

Fazzini, climatologo: «Gli invasi sono la soluzione contro la siccità e le alluvioni»

21 Maggio 2023, 03:01

«Gli invasi sono la soluzione». Non usa giri di parole Massimiliano Fazzini, climatologo e docente di Rischio climatico all’Università di Camerino. Realizzare alcuni grandi invasi, tra cui quello sull’Enza, secondo Fazzini contribuirebbe in modo significativo a contrastare gli effetti del clima impazzito. «Siamo di fronte a una estremizzazione climatica - osserva -. Siccità e alluvioni sono due facce della stessa medaglia».

L'acqua è un bene sempre più prezioso e non può essere sprecato. «Non è accettabile- dichiara - che gli acquedotti abbiano perdite d'acqua pari al 40 per cento della loro portata». Quanto alle precipitazioni, «a differenza di quanto dichiara qualcuno, non sono diminuite a livello quantitativo - precisa - ma hanno durata e intensità completamente diverse rispetto al passato per colpa dei cambiamenti climatici. Per questo servono opere che mitighino alluvioni e siccità, ossia degli invasi».

Secondo Fazzini le opere vanno realizzate tenendo conto dell'ambiente in cui si devono costruire e coinvolgendo tutta la società, per trovare dei compromessi condivisi. «C'è chi è più propenso a fare invasi di piccole dimensioni, ma è il clima che ci dice cosa è necessario - rimarca ancora -: dove serve tanta acqua e ci sono estremizzazioni climatiche, sono meglio le grandi opere. Si deve entrare nella forma mentis del lavorare tutti insieme, ascoltando tutti i pensieri, con Piani di adattamento su scala di bacino, oppure tramite i cosiddetti contratti di fiume».

La diga di Vetto, per Fazzini, rappresenta una delle opere da realizzare. «Una diga a Vetto da circa 100 milioni di metri cubi sarebbe in grado di trattenere fin dalle prime fasi di costruzione 30 milioni di metri cubi di acqua, evitando alluvioni a valle - spiega -. Una struttura più piccola invece potrebbe essere utilizzata soltanto in caso di piene, ma non per garantire l'acqua per uso irriguo nei periodi di grave siccità».

L.M.

 

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