×
×
☰ MENU

ANNIVERSARIO

Alla scoperta del Consorzio Agrario e dei suoi 130 anni di storia

Alla scoperta del Consorzio Agrario e dei suoi 130 anni di storia

di Patrizia Ginepri

22 Maggio 2023, 03:01

In fondo, basta buttare un occhio lungo quel tratto di tangenziale dove campeggia l'insegna, per capire quanto sia grande l'insediamento del Consorzio Agrario di Parma. È un presidio storico del territorio che tutti conoscono, presente in modo capillare in provincia, dall'Appennino alla Bassa. Quello che, probabilmente, la maggior parte delle persone non sa con esattezza, è la portata dei servizi che offre alla società civile, in particolare agli imprenditori agricoli e ai cittadini consumatori. Innanzitutto parlano i numeri, ma c'è molto di più.

Per saperne di più di questa realtà e della sua funzione a sostegno di un settore identitario come l'agroalimentare, nel cuore della Food Valley, visitiamo la sede in via dei Mercati. Le porte si aprono in un momento speciale: quest'anno il Consorzio Agrario di Parma celebra i suoi primi 130 anni di vita. Era il 14 gennaio del 1893, quando venne fondato da Antonio Bizzozero e Cornelio Guerci. Tra gli eventi in programma per l'anniversario, il 26 maggio si terrà un convegno in cui saranno presenti parlamentari europei ed esperti di economia, per fare il punto sul ruolo e le sfide dell'agroalimentare. Non solo. Sempre a partire dal 26 maggio e fino al 30 giugno sarà visibile, sotto i Portici del Grano, una mostra fotografica sulla storia del Consorzio.

Il polo di via dei Mercati
«Ci occupiamo della fornitura di beni o servizi utili all'attività imprenditoriale agricola e alla commercializzazione delle produzioni dei nostri associati - ricorda il presidente Giorgio Grenzi, mentre guida la visita della sede, insieme al direttore Roberto Maddè -. Oggi abbiamo 4mila soci, 19 agenzie, 9 punti vendita alimentari, circa 200 persone occupate, 4.105 clienti, 27.300 prodotti commercializzati e 120 milioni di chilogrammi movimentati. Il fatturato è a quota 85 milioni».

Lo sviluppo tecnologico è stato costante negli anni. «Manteniamo le tradizioni innovando. Se, in passato, si ragionava in termini di rispetto della natura e degli animali, oggi qualsiasi nostro processo nell'ambito del sistema agroalimentare avviene nel rispetto del territorio e dell'ambiente – assicura Grenzi -. Guardiamo all'innovazione, alla digitalizzazione e alla sostenibilità, ma di fatto, abbiamo sempre operato in questo modo».

Nell'insediamento di 120mila metri quadrati si è creato un polo importante, a cominciare dagli uffici, che rappresentano il cuore del Consorzio. Dalla sede partono tutti i servizi: le macchine agricole, i prodotti alimentari, le officine meccaniche, i magazzini del formaggio, un grande mangimificio dove si producono mangimi non ogm, utilizzando i prodotti a km zero grazie ai progetti di filiera. Ma andiamo con ordine.

Tra formaggio e trattori
Il primo settore di attività che i vertici del Consorzio mostrano con orgoglio riguarda la stagionatura del Parmigiano Reggiano. Ed è un bel colpo d'occhio la vista dei due magazzini speculari e di un terzo più piccolo, dove sono custodite complessivamente 140mila forme di Parmigiano Reggiano, per conto di una decina di fornitori. Anche qui l'aiuto di sistemi di alta tecnologia è determinante, dal controllo digitale alla climatizzazione. E poi ci sono le competenze, il know how di chi opera all'interno della struttura, nel rispetto di normative e disciplinare, che rappresenta una garanzia per clienti e consumatori.

Dal formaggio passiamo all'ampio parco macchine a disposizione degli agricoltori. Domina tra tutte una mietitrebbiatrice di ultima generazione in grado di lavorare 90-100 tonnellate di cereali all'ora. «Noi vendiamo le macchine garantendo una costante assistenza», spiega il direttore Maddè mostrando l'officina e il magazzino dei ricambi, il più grande in zona con i suoi 1.000 metri quadrati, in cui vengono mobilitati, in un anno, 65mila articoli diversi. È un punto di riferimento per l'assistenza in estate, servizio che ha a disposizione anche una flotta di 10 furgoni attrezzati per interventi direttamente sui campi. E a proposito di tecnologia, tutto procede spedito verso la sostenibilità, dai trattori a metano ai carri per miscelare gli alimenti delle bovine da latte totalmente elettrici.

Mangimi «no ogm»
Ultima tappa sono le torri dei cereali e il mangimificio per la produzione di miscele personalizzate «no ogm», con tanto di laboratorio che analizza il prodotto in entrata e in uscita. Alle aree di business tradizionali si sono aggiunte quella del «garden e pet food» e i prodotti assicurativi, mentre la digitalizzazione ha introdotto servizi alle aziende attraverso la robotica, i droni e i sensori, nonché una rete che permette di condividere le informazioni in tempo reale con tutte le realtà territoriali in cui il Consorzio è presente. «Abbiamo capito quanto sia importante raggiungere la sovranità nel settore alimentare e in quello energetico – conclude il presidente Grenzi -. Ci concentreremo anche sull'innovazione che riguarda i concimi e gli antiparassitari, all'interno delle produzioni locali, il pomodoro in particolare. Collaboriamo con le istituzioni a tutto campo, sperimentiamo nuove colture. Il nostro obiettivo è lavorare per lo sviluppo del territorio».

Patrizia Ginepri

© Riproduzione riservata

CRONACA DI PARMA

GUSTO

GOSSIP

ANIMALI