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Morì schiacciato tra la motrice e il rimorchio del tir: scattano cinque rinvii a giudizio

Morì schiacciato tra la motrice e il rimorchio del tir: scattano cinque rinvii a giudizio

24 Maggio 2023, 03:01

Schiacciato tra il rimorchio e la motrice del camion. Una fine terribile mentre si stava preparando a scaricare la merce in piena notte. Ali Wahabi, 60 anni, marocchino, casa e famiglia a Cadeo, era morto tra il 10 e l'11 aprile 2019 all'interporto di Fontevivo. Una manovra imprudente, fatta in totale solitudine e per di più al buio, quella di staccare e poi riaccostare in modo errato le due parti del tir, secondo la procura. Ma per la morte di Wahabi, come chiesto dal pubblico ministero, sono state rinviate a giudizio cinque persone, tutte accusate di omicidio colposo, in relazione alla loro funzione: il titolare della ditta di trasporti salernitana per cui il camionista lavorava, il responsabile di distretto e quello dell'area Emilia Ovest della società bolognese committente dei servizi di trasporto, ma anche i due addetti alla sicurezza. Il processo prenderà il via a gennaio.

Una presunta catena di responsabilità piuttosto complessa, tra società committente, appaltante e subappaltante, ma tutti gli imputati, ognuno rispetto al loro ruolo, non avrebbero osservato le norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro. Wahabi non sarebbe stato adeguatamente informato e formato in materia di sicurezza, in particolare sull'aggancio alle motrici dei rimorchi. Nel documento di valutazione dei rischi non sarebbe poi stato incluso il pericolo connesso alla pendenza del piazzale di carico. Infine, secondo l'accusa, non sarebbe stata assicurata un'adeguata vigilanza sulla procedura di aggancio dei rimorchi da parte di Wahabi. Che invece di accostare la motrice al rimorchio, aveva fatto la procedura contraria. Rimanendo incastrato tra i due.

G.Az.

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