STILI DI VITA
Il modello Parma è sbarcato nel tempio del sapere americano. Nei giorni scorsi l'università di Harvard ha invitato una delegazione parmigiana per cercare di capire come funzionano alcuni progetti d'eccellenza made in Parma per quanto riguarda l'alimentazione e i corretti stili di vita. In questo caso gli occhi erano puntati su Giocampus, il progetto che unisce sport e alimentazione per promuovere il benessere nelle nuove generazioni, anche se l'interesse degli americani è andato oltre, coinvolgendo il Comune per quanto riguarda Parma città creativa per la gastronomia Unesco, l'Università in relazione alla Fondazione Onfoods, il Cus Parma e l'associazione «Parma, io ci sto!» per quanto riguarda la promozione del territorio e delle sue eccellenze. L'invito a Boston, sede della prestigiosa università, era arrivato a inizio febbraio.
Cibo, sport e salute
Nella delegazione parmigiana invitata ad Harvard c'era Elio Volta, l'instancabile coordinatore di Giocampus. «È una grande emozione parlare del progetto Giocampus e portare Parma, con le sue importanti realtà, in questo posto meraviglioso dove la cultura rappresenta la caratteristica principale. Questo invito rappresenta una grandissima medaglia. Voglio esprimere un ringraziamento a tutte le persone, a tutte le istituzioni e a tutte le aziende che negli anni hanno lavorato e hanno contribuito a fare di Giocampus una grande realtà da portare anche qui a Boston».
A proposito di sport e benessere, anche Michele Ventura, in qualità di presidente del Cus, era negli Usa per spiegare la ricetta parmigiana che sa tenere insieme l'attività motoria e il cibo. «Per noi è un grande onore essere qui ad Harvard. Ci hanno accolto per presentare il progetto Giocampus che ha raccolto tanta ammirazione. È una soddisfazione il fatto di poter sostenere un progetto come il nostro in un contesto internazionale e di poterlo presentare in una realtà come questa».
Francesca Scazzina, docente del dipartimento di Scienze degli alimenti e del farmaco, parlando di Giocampus aggiunge: «Un argomento di interesse per i colleghi, che è stato valutato positivamente, è stata la base scientifica su cui fonda il progetto. Non solo in termine di definizione dei programmi educativi, ma anche per le continue ricerche e pubblicazioni che ne derivano».
Cucina creativa
Dal 2015 Parma può fregiarsi del titolo di città creativa della gastronomia, un riconoscimento assegnato dall'Unesco. Un riconoscimento che l'amministrazione comunale non vuole declinare solo parlando di buona tavola, ma anche in un'ottica di sostenibilità del cibo. Ed è anche su questo aspetto che si è concentrato l'incontro ad Harvard, come ha spiegato l'assessore allo Sport, Marco Bosi, nel post pubblicato martedì sulla sua pagina Facebook.
«Ho appena presentato Parma City of Gastronomy ad Harvard. Confesso l'emozione di rappresentare la nostra città in un contesto così prestigioso. Ho portato la storia della nostra terra, fatta di grandi eccellenze. Ma anche uno sguardo sul futuro - conclude l'assessore allo Sport - in cui lotta agli sprechi alimentari, cibo sano e produzioni sostenibili diventeranno sempre più centrali nel nostro modello di sviluppo».
Università protagonista
Altro aspetto approfondito ad Harvard ha riguardato la Fondazione Onfoods, progetto nazionale che vede l'Università come capofila per promuovere un nuovo modello alimentare sostenibile a supporto dello sviluppo del sistema agroalimentare. All'incontro era presente Daniele Del Rio, coordinatore del progetto e professore ordinario di Nutrizione umana. «È sempre una grande soddisfazione vedere come il modello Parma susciti sempre grande interesse ed ammirazione anche in contesti prestigiosi e inter nazionali. L'Università di Parma è di certo orgogliosa di contribuire a questo successo».
Territorio attrattivo
Giulia Tella, segretario di «Parma, io ci sto!», anche lei a Boston, si concentra invece sulla promozione del territorio e parla dell'incontro ad Harvard come di un'occasione «per raccontare, in un contesto internazionale di grandissimo prestigio, l’esperienza della nostra associazione e i progetti di collaborazione pubblico-privata che il territorio di Parma ha promosso in diverse aree di eccellenza, a partire proprio dall’esperienza del “food project”. “Parma, io ci sto!” è nata con lo scopo di rendere attrattivo il nostro territorio valorizzando i suoi punti di forza per attirare risorse, competenze e talenti, progettando una visione comune per il futuro attraverso il dialogo virtuoso tra gli attori locali».
P.Dall.
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