CINEMA
Berceto L’ultima fatica di Marco Bellocchio «parla» anche bercetese. Proprio così: nel cast di «Rapito», infatti, primo film italiano in gara all’ultimo Festival di Cannes 2023, fra i piccoli della Casa dei Catecumeni figurano anche tre bambini di Berceto.
Si tratta dei giovanissimi e bravissimi Giovanni Cardinali, Giuseppe Vallerini ed Edoardo Lapina. Come ci sono arrivati, i tre attori in erba, nel cast di una delle pellicole più attese della stagione? Il merito è tutto di Miriam Fontana, dirigente della società sportiva «Terre Alte Berceto», di cui fa parte la società «Arte Danza Berceto», che alla Gazzetta di Parma ha raccontato la straordinaria avventura che li ha portati sul grande schermo.
«L’anno scorso - spiega la Fontana -, abbiamo appreso dai social che stavano facendo i casting per il nuovo film di Bellocchio. Nel gruppo che seguo, ci sono in particolare tre bambini che fin da piccoli fanno sia danza, sia teatro, sia musical: avevano tutte le caratteristiche ricercate dal regista. Ritenendoli dunque adatti a fare il provino, ho contattato i genitori, che si sono detti entusiasti di tentare il provino. Abbiamo partecipato alle selezioni e sono stati scelti. Per loro e noi tutti, è stata un’esperienza bellissima e molto costruttiva: hanno scoperto cosa significa far parte di una troupe cinematografica di altissimo livello, dove li hanno truccati, vestiti, coccolati. Per Berceto, per la società che dirigo e per me che insegno questa disciplina è stata ed è tutt’oggi una gran bella soddisfazione».
Giovanni, Giuseppe ed Edoardo, sempre accompagnati dalle famiglie e quando gli impegni glielo permettevano anche dalla maestra Fontana, hanno recitato tra i set di Modena, nella Chiesa di San Barnaba, e a Viterbo, a Palazzo Farnese, tra luglio e agosto dell’anno scorso. «Sono state quattro settimane intense ed emozionanti – racconta Silvia Cavatorta, mamma di uno dei tre bambini – culminate nell’emozione di rivedersi mercoledì sera alla proiezione del film al cinema “Astra” di Parma, dove erano presenti anche Marco Bellocchio ed Enea Sala, che nel film interpreta il piccolo Edgardo Mortara (il bambino ebreo che nell’estate del 1858, a soli 7 anni, viene sottratto alla famiglia per ordine del Santo Uffizio bolognese, ndr). Vivere i set e rivedersi poi sul grande schermo, peraltro perfettamente riconoscibili, è stata per loro un’esperienza indimenticabile».
Monica Rossi
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