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Piano urbanistico generale

Come cambieranno centro e periferie da qui al 2050

Come cambieranno centro e periferie da qui al 2050

di Luca Molinari

15 Giugno 2023, 03:01

Parma continuerà a crescere, ma lo farà soprattutto in altezza, evitando di consumare suolo e puntando con forza sulla riqualificazione dell'esistente. È una delle principali novità contenute nel nuovo Piano urbanistico generale, il documento che delinea le scelte strategiche di sviluppo urbano da qui al 2050.

Ieri pomeriggio, durante la seduta della commissione consiliare urbanistica, è avvenuta la prima presentazione del Piano, che ha anticipato il complesso iter burocratico, la cui conclusione dovrebbe avvenire nel giro di un anno.

A delineare i vari passaggi è stata Chiara Vernizzi, assessore alla Rigenerazione urbana e all'Urbanistica.

Edifici più alti
I contenuti e la filosofia del Piano sono stati illustrati dai progettisti. «Il Pug definisce le regole del gioco in campo urbanistico - è stato spiegato dai tecnici presenti -. Oggi non possiamo più permetterci uno sviluppo espansivo della città. Parma crescerà verticalmente nello spazio urbanizzato, ma questo non significherà realizzare grandi «casermoni» ammassati tra loro». «Si lavorerà molto - è stato quindi assicurato dai progettisti - nel garantire la giusta proporzione tra abitato, verde e servizi. La densità sarà accompagnata a un tessuto urbano di grande qualità».

Consumo di suolo
L'obiettivo è quello di arrivare al consumo di suolo zero. «È però concessa una piccola percentuale, pari al 3 per cento, di consumo del suolo al di fuori del territorio urbanizzato» hanno sottolineato i progettisti, precisando che il territorio è diviso in rurale e urbano, quest'ultimo con una estensione di 49 milioni di metri quadri. «Il Piano - ha precisato l'assessore Vernizzi - di fatto, scoraggia gli interventi al di fuori del territorio urbanizzato, promuovendo invece la rigenerazione».

Il Pug stabilisce la strategia per la qualità urbana, ecologica e ambientale. Il tutto alla luce dell'andamento demografico, dato che il nostro territorio, e in particolare il capoluogo, sono in controtendenza rispetto all'andamento nazionale. Continuano infatti a crescere i residenti nonostante il calo degli stranieri e dei nuovi nati. Questo dimostra la grande attrattività di Parma e provincia, che deve essere accompagnata anche da un piano di sviluppo urbanistico adeguato.

Parma nel futuro
«Il piano ha un orizzonte che va da qui al 2050 - è stato spiegato -. Parma in futuro sarà più ricca di biodiversità, si svilupperà con una logica policentrica basata sui quartieri, sulla mobilità sostenibile, sulla cultura diffusa, sulla qualità dell'abitare, sulla capacità di attrarre le imprese, sull'inclusività e sul benessere».

I commenti
Antonio Nouvenne, capogruppo di «Prospettiva», ha sottolineato come il Piano riprenda «aspetti dell'urbanistica classica». «La sfida più grande - ha aggiunto - è quella di riallacciare nodi architettonici appartenenti a varie epoche della storia della città». Sandro Campanini, capogruppo del Partito Democratico, ha dichiarato: «Ci muoviamo nell'ottica di rendere concreti e attuabili concetti come rigenerazione urbana, sostenibilità, freno al consumo di suolo, qualità dell'abitare. Si va oltre la logica dei vecchi Prg».

Parole ribadite da Stefano Cantoni (Pd), che ha parlato di «cambiamento positivo rispetto al passato». «Auspicio che questo percorso urbanistico - ha precisato - porti a creare nuove opportunità di crescita». Sulla questione è intervenuto anche Enrico Ottolini (Europa Verde), sottolineando l'importanza di arrivare a un consumo di suolo zero.

L'iter
Il prossimo passo sarà la presentazione del piano alla giunta e quindi agli ordini professionali e alla città rispettivamente il 29 e 30 giugno al Wopa. «Sarà anche l'occasione per far vedere ai parmigiani cosa sta diventando il Wopa, oggetto di importanti interventi» ha precisato l'assessore Vernizzi.

Il piano, una volta passato in giunta, sarà reso visibile a tutti. «Si tratta di un piano estremamente complesso - ha osservato la stessa Vernizzi - diverso dal passato. Serve un cambio culturale da parte di tutti nell'affrontare questi temi».

D'estate e per tutto il periodo in cui si potranno presentare osservazioni, aprirà uno sportello informativo frequentabile su appuntamento. Verranno svolti anche incontri mirati con gli ordini professionali e altre iniziative, per garantire la massima partecipazione della città.

Il Consiglio comunale diventerà operativo nella fase successiva. Sulla base delle controdeduzioni si andrà in consiglio per l'adozione del Piano. «Speriamo di poterci ritrovare tra un anno - ha concluso la Vernizzi - per discutere delle fasi finali».

Luca Molinari

© Riproduzione riservata

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