Università
Paolo Martelli
E' Paolo Martelli il nuovo rettore dell'Università di Parma. Ha vinto con 636 voti sulla sfidante Sara Rainieri, prima candidata donna ad arrivare al ballottaggio, arrivata a 476 preferenze (schede scrutinate 1.690, 27 le bianche. La non corrispondenza tra persone votanti e voti espressi è dovuta al fatto che il voto del personale tecnico amministrativo è calcolato nella misura del 20%). Martelli succede dunque a Paolo Andrei ed entrerà in carica dal 1º novembre prossimo.
Con grande emozione, subito dopo la lettura dei risultati in Aula Magna ieri pomeriggio, il rettore «in pectore» ha preso la parola per ribadire alcuni dei punti cardine del suo operato futuro. «Come indicato nel mio programma voglio richiamare alcuni principi che saranno punti di riferimento del mio agire: lo spirito di servizio, il senso di responsabilità, la passione, l’entusiasmo, l’esperienza, il rispetto, la gentilezza, l’umiltà, la sobrietà, l’equità, la fermezza, la trasparenza e l’integrità, nella forte convinzione che l’Università è un’istituzione, una comunità da amare e pertanto da servire, in cui l’interesse supremo è uno e uno solo, quello collettivo, perché è il luogo in cui, tutti insieme, costruiamo le condizioni per la realizzazione delle persone che a vario titolo vi operano, ma soprattutto delle studentesse e degli studenti che si affidano a noi».
Senso di responsabilità
Ha richiamato tutti i protagonisti della vita universitaria al senso di responsabilità «per il bene comune» e ha ribadito la promessa di un impegno senza sconti: «Al rettore spetta il dovere di guidare l’Ateneo - ha detto - senza perdere mai di vista il bene comune, garantendo impegno, determinazione, imparzialità ed eticità di comportamento. Di questo dovere, vi assicuro, me ne faccio pienamente carico».
Ora al lavoro insieme
Anche se non ci sono anticipazioni sulla squadra che lo affiancherà («non dirò niente fino al momento di entrare in carica»), non è mancata una riflessione sul dopo-voto: «Le fratture generate dalla campagna elettorale, momento di confronto e come tale inevitabilmente portatore di distanziamenti, devono essere ricomposte come vuole l’esito delle votazioni. Il nostro Ateneo apparentemente diviso dalle tornate elettorali deve ora ricompattarsi pienamente e spetterà proprio a me, con piena assunzione di responsabilità, favorire questo processo indispensabile affinché la ricomposizione si possa riverberare positivamente sullo sviluppo armonico della nostra istituzione».
Deciso a mantenere gli impegni come da programma elettorale, Martelli, pro rettore vicario di Andrei, docente di Clinica medica veterinaria dal 2002, ha tenuto a ringraziare tanti tra colleghi («in particolare al professor Giovanni Ballarini, mio maestro») studenti, amici, familiari («che mi sono stati pazientemente e amorevolmente vicini».
I tanti ringraziamenti
Parole di stima e affetto Martelli le ha riservate al rettore uscente: «Penso che il lavoro di questi anni e i risultati raggiunti avrebbero meritato ben altro slogan rispetto a quello basato su concetti binari “continuità o discontinuità” cavalcati alternativamente, a piacere, sulla scorta dell’opportunità dell’occorrenza e utilizzati, tra l’altro, come elemento di denigrazione e irriconoscenza immeritata verso colui che ha governato e servito questa istituzione con lealtà e fedeltà. Grazie rettore».
Il «grazie» finale lo ha rivolto direttamente «alle mie studentesse e ai miei studenti di questi molti anni che tanto mi hanno insegnato e ai quali dedico questo risultato».
Il saluto del sindaco
Nel porgere gli auguri di buon lavoro al nuovo rettore, il sindaco Michele Guerra ha anche detto: «Martelli conosce molto bene il nostro Ateneo e le maggiori sfide e necessità cui occorre guardare, in una prospettiva di collaborazione sempre più solida con la città e le sue istituzioni. Il rapporto con il Comune è ottimo e ci sono tutte le premesse per rispondere insieme ai bisogni della città universitaria. Colgo l’occasione per augurare a Paolo Andrei mesi di proficuo lavoro da qui alla presa di servizio del suo successore. Ci sarà tempo per ringraziarlo come merita per il sessennio così unico e complesso che lo ha visto guidare con grande competenza la nostra Università».
Katia Golini
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