La prima prova
Non mancano le polemiche in questa maturità 2023. Tra le sette tracce della prima prova scritta a creare perplessità è stata quella sulla «Lettera aperta al Ministro Bianchi sull’esame di Maturità» del dicembre 2021 firmata da alcuni esponenti del mondo accademico e culturale.
Per il resto, temi fattibili o quasi: per l'analisi del testo «Alla nuova luna» di Salvatore Quasimodo e Alberto Moravia con un brano tratto da «Gli Indifferenti»; per il testo argomentativo Federico Chabod «L’idea di Nazione», Piero Angela «Dieci cose che ho imparato» e Oriana Fallaci nella «Intervista con la storia»; per l'attualità oltre alla «Lettera aperta», l'articolo di Marco Belpoliti con «Elogio dell’attesa nell’era di Whatsapp». Pier Paolo Eramo, presidente in commissione al liceo Ulivi, commenta: «Tracce interessanti e varie. Molto bella quella sull'attesa e i social di Belpoliti, preziosa la traccia di Chabod sulle idee fondanti del Risorgimento, attuale quella di Angela su sviluppo e innovazione; forse si poteva fare meglio sulle tracce di letteratura, soprattutto Quasimodo (ma anche il brano di Moravia è più un pretesto per parlare d'altro); la scelta della "Lettera aperta aperta al ministro Bianchi" mi sembra invece una caduta di stile. La traccia sul testo della Fallaci è a forte rischio di luoghi comuni».
Anche per la prof di Lettere del liceo Bertolucci Silvia Fontana la traccia sulla lettera a Bianchi «è senza spessore - aggiunge -. Complessivamente ho trovato molti temi legati alla storia e alla scienza, ma non ho trovato il tema artistico letterario. Temi adeguati alla preparazione degli studenti. Comprendo la scelta di Quasimodo, accessibile in questa proposta da studenti di diversi istituti: una scelta democratica su un tema che tocca il rapporto tra scienza e etica e si interroga sulla responsabilità dell'uomo e che ti fa ragionare su come la letteratura parli di scienza. Una buona palestra per collegamenti interdisciplinari. Ancora un tema scientifico con Piero Angela, sulla creatività che ci fa superare il vecchio mondo verso quello nuovo. Bello l'elogio dell'attesa sul tema del tempo, del desiderio e della sua soddisfazione: una riflessione sullo stile del comportamento. Poi Chabod che recupera le grandi personalità di Mazzini e Cavour e del Risorgimento alla luce delle vicende geopolitiche attuali dell'Europa. La traccia sulla Fallaci è molto impegnativa, perché invita a una riflessione filosofica sulla storia: lei scriveva ai tempi della Guerra Fredda, ma il tema andava svolto alla luce dei giorni nostri. Un tema che può essere eseguito solo da studenti molto informati e che abbiano sviluppato un senso critico. Infine, Moravia, un autore che purtroppo si tocca poco, per cui non facile».
Il prof di Lettere del liceo Ulivi Andrea Barbieri parla di «tracce un po' scolastiche, che spingono a una riflessione guidata. Nel complesso sono tracce accessibili: quella su Quasimodo forse un po' banale, mentre la domanda sul testo di Moravia chiede di riflettere sulla rappresentazione del mondo borghese così delineato dall'autore e questo implica una conoscenza approfondita. Il titolo dedicato a Chabod è un po' fuori linea con il programma di storia del quinto anno: l'idea di nazione è più vicino allo studio del quarto anno. Quello di Piero Angela invita a riflettere sul rapporto tra creatività e innovazione, ma è un'analisi guidata, in quanto lo svolgimento è implicito sulle richieste. La Fallaci non è certamente un'autrice studiata, ma è anche l'unica autrice donna presa in considerazione dalle tracce 2023 e il fatto di riflettere sulla storia che è fatta da pochi che gestiscono il destino di molti può essere interessante, anche se richiede un pensiero politico e un bagaglio culturale proprio. La traccia sulla lettera all'ex ministro Bianchi necessita di uno svolgimento preconfezionato, mentre l'articolo di Belpoliti è a mio parere un testo vecchio del 2018, in cui si chiede un'analisi sul tempo reale e sul tempo digitale».
«Tracce belle e fattibili»: questo il commento a caldo di Elisabetta Baruzzo, prof di Lettere al liceo Marconi. «Le domande non mi sembrano insidiose - continua Baruzzo - La traccia dedicata a Quasimodo è molto interessante e attuale, in quanto riguarda la responsabilità della scienza nel futuro dell'umanità. Moravia non viene affrontato a scuola, ma i temi sono stati trattati con altri autori. In queste tracce è la storia ad essere protagonista: già con Chabod e con la Fallaci. La traccia su Piero Angela piacerà molto ai ragazzi, perché tratta dell'importanza dell'intelligenza a servizio della società. La lettera all'ex ministro Bianchi è il tema salvagente, alla portata di tutti, ma il rischio è cadere nella banalità. Bellissimo l'articolo di Belpoliti sull'importanza dell'attesa, proprio perché i ragazzi di oggi non sono abituati ad aspettare, ma è un tema che richiede una certa maturità. Un tema ambizioso e pochi sapranno svolgerlo bene».
Mara Varoli
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