×
×
☰ MENU

ACCOGLIENZA

Migranti, l'ipotesi del prefetto: «Allestire moduli abitativi per rispondere all'emergenza»

Migranti, l'ipotesi del prefetto: «Allestire moduli abitativi per rispondere all'emergenza»

di Pierluigi Dallapina

29 Giugno 2023, 03:01

Gli spazi sono finiti. Il sistema dell'accoglienza per i richiedenti protezione internazionale è saturo. Non ci sono più posti. Anzi, le strutture che ospitano i migranti ne accolgono più del dovuto. Quindi, o i sindaci del Parmense mettono a disposizione nuove strutture, oppure il sistema provinciale dell'accoglienza rischia di collassare. «Abbiamo oltre cento persone al di sopra della capienza prevista nei nostri centri di accoglienza, quindi siamo già in sovrannumero». Il prefetto Antonio Garufi ha il volto teso e lo sguardo preoccupato. Al termine della riunione di ieri pomeriggio al Palazzo del Governatore, convocata d'urgenza, e a porte chiuse, non è stata raggiunta nessuna intesa.

I moduli abitativi

«Se non verranno trovate strutture abitative adeguate, proviamo ad attrezzare alcune aree con i moduli abitativi, riparati da tettoie e vicini agli allacci dell'acqua e delle fognature. Proviamo a garantire questa sorta di hub».

In passato, l'hub era in una struttura di Baganzola, in grado di ospitare fino a 120 persone. Ma quell'immobile, ora ristrutturato, non fa più parte della rete dell'accoglienza.

Se possibile, la situazione, al momento, sembra essere più drammatica rispetto al passato. «A fronte di 513 posti, ne abbiamo occupati 620, cioè oltre cento in più. Le persone assegnate a Parma e provincia da inizio anno sono state 424, nel 2021 erano 316 e in tutto il 2022 490». Questi numeri «tenderanno ad aumentare - assicura Garufi - quindi abbiamo bisogno di altre strutture per tornare alla normalità e di ulteriori spazi per affrontare con sufficiente serenità il domani». L'emergenza, però è diventata cronica. E il prefetto non dimentica di ricordarlo.

L'appello inascoltato

«Qualche mese fa avevo già pubblicato un avviso per reperire 400 posti, ma non si è presentato nessuno». Insomma, il territorio questa volta non avrebbe fatto squadra a favore dell'accoglienza migranti. O meglio, qualche Comune «solista» c'è e sono tanti, a partire da quello di Parma che fa la parte del leone. Ma al termine della riunione molti sindaci dei piccoli comuni - dall'Appennino alla Bassa - non sembrano intenzionati a spalancare le porte ai migranti. Assenza di strutture adeguate - gli spazi devono rispettare standard precisi - ed equilibrio fra nuovi arrivi e residenti sono i principali ostacoli che frenano l'accoglienza diffusa nel Parmense.

Palestre aperte

Pochi i sindaci che accettano di mettere nome e cognome alle critiche. La proposta di ridistribuire i migranti in ogni comune piace poco. Non tutti però si mettono di traverso. Nicola Cesari, sindaco di Sorbolo Mezzani, è duro con i colleghi. Ma prima di criticarli, formula la sua proposta. «Come soluzione temporanea ho proposto di chiedere alle società sportive se sono disposte a mettere a disposizione le loro palestre e i loro spogliatoi, ora che l'attività è sospesa per la pausa estiva». Quella di Cesari però è solo un'ipotesi, perché nessuno, al momento, avrebbe riconvertito gli spazi destinati agli sportivi.

Il primo cittadino di Sorbolo Mezzani poi va oltre. «Viviamo in un momento in cui i cittadini hanno capito che quello dell'accoglienza è un problema che va risolto. Certe proteste non si vedono più, quindi dispiace vedere che sono proprio alcuni sindaci a tirarsi indietro, venendo così meno alla funzione sociale per la quale sono stati eletti». Una presa di posizione che non gli farà guadagnare consensi tra i tanti colleghi dubbiosi.

Ma Cesari non si ferma. «Se non troveremo delle soluzione si creeranno delle baraccopoli e allora quelle sì che saranno un grave problema sociale».

A ciascuno il suo

Salsomaggiore e Tabiano hanno fatto e stanno facendo la loro parte per risolvere un'emergenza che va ben oltre i confini parmigiani. Lo assicura il neo sindaco Luca Musile Tanzi, numeri alla mano. «Tabiano ha 400 residenti e al momento accoglie 80 richiedenti asilo. A brevissimo, nell'arco di una decina di giorni, ne arriveranno altri 25». Il sindaco ricorda che soprattutto grazie a una struttura alberghiera di Tabiano è stato possibile tamponare l'emergenza che si è creata nel fine settimana, a causa di un picco nei ricollocamenti.

«Ora però, come dice anche il prefetto Garufi, tutti devono fare la loro parte. Non può esistere che alcuni comuni non accolgano nessuno, mentre altri continuino ad accogliere migranti per sopperire alla mancanza di spazi generata da chi non ha ancora trovato delle soluzioni».

Nei giorni scorsi il prefetto ha comunicato al sindaco di avere creato un Centro di accoglienza straordinario (Cas) per richiedenti protezione internazionale. Ma a questo punto il sindaco tira il freno a mano sui nuovi arrivi. «Il nostro territorio ha tante strutture vuote, ma Salso è una località termale e turistica, che è fortemente penalizzata dai continui arrivi. L'accoglienza non può impattare negativamente sull'economia di un territorio turistico».

Pierluigi Dallapina

© Riproduzione riservata

CRONACA DI PARMA

GUSTO

GOSSIP

ANIMALI