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Luci spente da tempo e svincoli dissestati

Luci spente da tempo e svincoli dissestati

di Gian Luca Zurlini

03 Luglio 2023, 03:01

La tangenziale, o forse sarebbe meglio dire le tangenziali, visto che, a parte il tratto davanti all'ex Salamini l'anello attorno alla città è pressoché completo, di Parma ha sempre avuto una storia travagliata per le manutenzioni. E questo travaglio è ancora in corso in questo periodo.

Il passaggio all'Anas

E' storia recente il passaggio delle competenze per tutte le tangenziali e anche per gli svincoli di ingresso e di uscita, dal Comune all'Anas. L'Azienda statale delle strade, dunque, da oltre un anno ha in carico l'intera manutenzione sia delle carreggiate che degli svincoli oltre che, in inverno, l'obbligo dello sgombero della neve.

Svincoli «dimenticati»

Il problema è che il passaggio di competenze, come sempre avviene nel nostro Paese, non è stato indolore. E così, se con fatica l'Anas ha iniziato a sistemare anche i tratti di carreggiata che prima erano di competenza comunale, la stessa cosa non si può dire per molti degli svincoli, che si presentano in cattive condizioni di asfaltatura e anche di manutenzione generale.

L'esempio più evidente è quello della trafficata uscita della Crocetta per chi viaggia verso Piacenza. Qui, subito dopo avere abbandonato la tangenziale, si entra in una «terra di nessuno», dove l'asfalto è in più parti usurato e dissestato e anche la vegetazione ai lati della corsia di uscita spesso «invade» parte della strada.

La situazione è uguale anche nel tratto che porta alla doppia rotatoria di innesto su via Emilia Ovest. aggravata dal fatto che è quasi del tutto invisibile ormai la segnaletica orizzontale, comportando qualche rischio in più che sarebbe facilmente evitabile.

Via Vallazza

Un vero e proprio disastro è la situazione nello svincolo di ingresso e uscita di via Vallazza. Qui, ormai da quasi un anno, il problema principale è rappresentato dall'illuminazione. Il tunnel in curva che porta all'accesso in direzione Reggio Emilia ha l'illuminazione fuori uso da molti mesi e durante la notte, vista la ristrettezza della sede stradale, la visibilità è veramente precaria. Fuori uso da tempo, o meglio in funzione «a scartamento ridotto» è anche l'alto faro che illumina la prima delle due rotatorie in uscita, dove la luce è troppo fioca per illuminare adeguatamente la sede stradale. Anche l'asfalto non è in ottime condizioni, e la segnaletica orizzontale è ormai quasi scomparsa.

Strada Farnese

Altro accesso poco curato è quello della tangenziale Sud da strada Farnese.

Qui, oltre alla pericolosità cronica dell'accesso in tangenziale dovuto però alla mancanza di un'adeguata corsia di accelerazione (ma l'opera risale a fine anni Ottanta), l'asfalto dei due svincoli è in pessime condizioni, così come è invisibile la segnaletica orizzontale a causa dell'asfalto ormai logoro.

Via Mantova e Paradigna

In via Mantova, nell'uscita per chi viaggia in direzione Reggio Emilia, c'è una specia di «Camel Trophy» nel primo tempo, dovuto a pezzi di asfalto che si sono staccati a macchia di leopardo nel tempo.

Inoltre, nella grande rotatoria sottostante alla tangenziale, è praticamente del tutto assente la segnaletica orizzontale, utile anche per delimitare le corsie, vista la larghezza della carreggiata e un'illuminazione presente, ma non di alta qualità. A poche centinaia di metri c'è l'ormai cronico problema dei lampioni spenti fra le due carreggiate all'altezza dell'uscita di via Venezia. Infine, anche nello svincolo di via Paradigna l'asfalto presenta diverse cunette e irregolarità e andrebbe rifatto. Sarebbe poi opportuno anche dividere i due sensi di marcia, magari con piccoli paletti rifrangenti visibili nelle ore notturne.

Ponte De Gasperi buio

Un altro punto “delicato” è quello all'altezza del ponte De Gasperi. Qui il ponte «strallato» è completamente avvolto nell'oscurità da più di un anno. E se per i faretti che illuminavano il pilastro nella notte si può sorvolare, diverso è invece il caso della preziosa illuminazione stradale che era stata posata fra le due carreggiate proprio per agevolare la circolazione in un punto in cui l'arteria fa una curva piuttosto accentuata e ci sono due viadotti e un sottopasso (questo ancora illuminato) in successione.

Piccoli particolari? Forse, ma una città che vuole essere all'avanguardia dovrebbe anche avere infrastrutture stradali ben curate. E questo non è il caso attuale dell'anello delle tangenziali.

Gian Luca Zurlini

© Riproduzione riservata

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