INTERVISTA
Domani alle 18,30 al Cubo di via Spezia si terrà l'assemblea provinciale di Italia Viva. L'appuntamento, pensato in vista del congresso del partito di metà ottobre, arriva in un momento di forte fibrillazioni politiche, dopo la rottura tra Azione e Italia Viva, e le tensioni che caratterizzano il centrodestra. A fare il punto è la senatrice di Italia Viva Silvia Fregolent, eletta nel proporzionale a Parma, che allarga lo sguardo alle prossime europee e al dialogo intessuto con +Europa.
Senatrice Fregolent come nasce l'assemblea di domani?
«Parma è la mia città d'adozione e torno ogni volta che posso. Lunedì (domani) avremo l'assemblea provinciale di Italia Viva e dovremo fare il punto della situazione in vista del congresso di metà ottobre, dove ci sarà il rinnovo degli organi provinciali e regionali. Per Italia Viva il territorio emiliano è molto importante ed è presidiato da una senatrice (Fregolent), da Luigi Marattin (Ferrara) e ora anche da una deputata, Naike Gruppioni approdata nelle nostre fila un mese e mezzo fa (prima era con Azione ndr). All'assemblea ci saranno anche Carlotta Ricchetti (segretaria provinciale) e tutti i nostri rappresentanti locali, tra cui Raffaele Pizzati e ora Matteo Ferroni, passato da poco da Azione a Italia Viva».
Quali temi saranno al centro del dibattito?
«Si parlerà molto di politica a livello locale, ma anche nazionale. Tracceremo un primo bilancio del lavoro svolto dall'Amministrazione Guerra, che sostenemmo in campagna elettorale, e valuteremo l'apporto che potremo dare da qui in avanti. Come parlamentari faremo invece una fotografia dell'attuale situazione nazionale».
Cosa è cambiato dopo la rottura tra Azione e Italia Viva?
«Abbiamo continuato a fare cose assieme e se avessimo dato ascolto ai territori probabilmente le scelte nazionali sarebbero state diverse. Penso soprattutto a Parma dove Azione e Italia Viva hanno fatto assieme cose molto interessanti. Personalmente non posso dimenticare l'apporto di persone come Massimo Pinardi e Serena Brandini che mi hanno aiutato tanto in campagna elettorale. Le scelte nazionali hanno creato forti malumori, ora speriamo di poter costruire il terzo polo».
Cosa è cambiato dopo la morte di Silvio Berlusconi?
«Matteo Renzi è convinto che manchi un presenza politica, soprattutto alla luce della scomparsa di Berlusconi. Non è un caso che oggi ci siano forte fibrillazioni nella maggioranza. Si nota nervosismo perché è venuto meno un importante arbitro. Berlusconi per il centrodestra era una figura di equilibrio, forse anche maggiormente di quello che appariva dall'esterno. Politicamente era il collante tra due figure complicate come Giorgia Meloni e Matteo Salvini. Oggi non vedo persone nel suo partito con un carisma tale da essere considerate figure di equilibrio. Si sta creando uno scenario interessante dal punto di vista politico, soprattutto in vista delle europee».
Come vi state muovendo in vista delle elezioni europee?
«Lo spazio e la domanda politica per dar vita al terzo polo rimangono tutti. Spiace della scelta di Calenda, ma ora stiamo dialogando molto con +Europa. Di recente abbiamo apprezzato la presentazione del libro di Carlo Cottarelli da parte di Anna Maria Corazza, che ha visto la presenza di tanti esponenti di Italia Viva. É questo il campo politico che ci interessa per le europee».
Fondi Pnrr: come superare i ritardi accumulati a livello nazionale?
«In assemblea parleremo anche di progetti del Pnrr. Questo ritardo accumulato a livello nazionale sta preoccupando quelli che avevano sperato di utilizzare agevolmente quei fondi. Le preoccupazioni lanciate nei giorni scorsi sono reali: non possiamo perdere nemmeno un euro di quanto abbiamo portato a casa. Il nostro obiettivo primario ora è sbloccare lo stallo che si è creato. Non a caso avevamo detto a suo tempo che sarebbe stata una follia andare a elezioni quando il Pnrr doveva decollare. Ora qualcuno dovrà risponderne, ma Italia Viva farà la propria parte per il bene del Paese».
Luca Molinari
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