LOTTA AL CAROVITA
Ci sono lo zucchero ma non il sale, la camomilla ma non le tisane, il pesce fresco ma non quello surgelato, il cioccolato e il miele ma non le marmellate nell'elenco dei beni di prima necessità che potranno comprare tutti quei nuclei familiari che hanno diritto a «Dedicato a te», la carta per la spesa alimentare pensata dal Governo per le famiglie a basso reddito. Al netto delle polemiche sul cosa si può comprare e cosa no con la social card – Maria Cecilia Guerra, deputata Pd, parla di «paternalismo di Stato» - domani tutti i Comuni italiani invieranno le lettere ai beneficiari per invitarli ad andare a ritirare la carta nell'ufficio postale indicato. In tutto il Parmense sono quasi 5mila i nuclei familiari che hanno diritto alla carta per la spesa (la mappa della loro distribuzione è nella tabella a destra) da utilizzare nei negozi convenzionati per comprare beni di prima necessità. Ogni tessera ha un valore di 382,50 euro.
Favorevoli e dubbiosi
«Questo è un provvedimento debole dal punto di vista economico». Ettore Brianti, assessore alle Politiche sociali, è convinto che 382 euro una tantum non cambino la vita alle famiglie bisognose. «Sia chiaro, in un periodo di crisi tutto ciò che aiuta è ben accetto, ma questa tessera ha alcuni limiti. Ad esempio non è assimilabile ad altri sostegni per il nucleo familiare. È una misura che dà un segnale, ma è un segnale un po' debole». E qui l'assessore ricorda cos'ha fatto il Comune, ad esempio il fondo di 680mila euro del novembre scorso per chi ha un Isee fra i 12mila e i 20 mila euro. Soldi che hanno aiutato duemila famiglie a pagare le bollette, a cui aggiungere altre risorse per il caro affitti, i libri di testo, le rette, lo sport e la maternità.
Maristella Galli, sindaca di Collecchio, non nasconde alcune perplessità. «Questo aiuto una tantum rappresenta sì un aiuto, che però non cambierà la vita alle famiglie in difficoltà. Servono maggiori risorse dal Governo e meglio sarebbe coinvolgere i Comuni attraverso i servizi sociali poiché ci sono alcune condizioni di povertà che le statistiche Inps possono non rilevare».
Andrea Massari, sindaco di Fidenza e presidente della Provincia, è scettico nei confronti delle tessere varate dai governi. «La povertà è un tema serio, che va affrontato con politiche di lungo respiro, non con degli interventi una tantum, ma vedo che le card continuano ad andare molto di moda».
Chi invece si schiera al fianco dell'esecutivo è Luca Musile Tanzi, neo sindaco di Salsomaggiore. «Questa tessera potrà aiutare tante famiglie in difficoltà, in un momento in cui è tornata a crescere l'inflazione. Eviterei di fare polemica politica sugli aiuti. Il Governo ha dato un segnale. Certo, ci fossero stati più fondi a disposizione sarebbe stato meglio, ma ogni amministrazione fa con le risorse che ha a disposizione».
Come funziona
L'Inps comunicherà ai Comuni l'elenco dei beneficiari e i Comuni, domani, faranno partire le lettere per invitare i titolari della carta spesa ad andarla a ritirare in Posta. Il Governo, nell'ultima legge di bilancio, ha creato un fondo di 500 milioni di euro per finanziare le carte spesa, destinate ai nuclei familiari (con precedenza a quelli più numerosi) con un Isee entro i 15mila euro.
Ma attenzione: i nuclei in cui ci sono persone che percepiscono altre misure di sostegno (come il reddito di cittadinanza, la disoccupazione, la Naspi, l'indennità di mobilità o la cassa integrazione) non riceveranno la tessera spesa, che potrà essere usata solo per acquistare i generi di prima necessità (frutta, verdura, cereali, carne, pesce, alimenti per l'infanzia, ma non gli alcolici) nei negozi convenzionati. Inoltre, i beneficiari dovranno fare il primo acquisto entro il 15 settembre, altrimenti la carta spesa perderà la sua validità.
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