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Intervista a Pincolini

«Il rinvio del campionato? Un problema per la preparazione»

«Il rinvio del campionato? Un problema per la preparazione»

di Sandro Piovani

22 Luglio 2023, 03:01

Incertezza assoluta. Saranno i vari tribunali, sportivi e non solo, a decidere come (nel senso dei partecipanti) e quando inizierà il campionato di serie B (e probabilmente anche di C). Ricorsi su ricorsi, si arriverà finalmente all'inizio della stagione. Ma quando? Intanto i club hanno iniziato il lavoro «estivo» come se la stagione iniziasse con la Coppa Italia (il 12 e 13 agosto) e poi con la stagione regolare (il 19 agosto). Una preparazione mirata per quelle date. Ma se il campionato slitta in avanti, come cambierà la preparazione atletica? Domanda che abbiamo girato a Vincenzo Pincolini, che di mestiere da sempre fa il preparatore atletico (ora delle Nazionali giovanili). «Qualcuno avrà dei vantaggi e altri degli svantaggi - spiega subito Pincolini -. I vantaggi saranno delle squadre assemblate nelle ultime ore di mercato ed anche i giocatori in fase di recupero da un infortunio: tutti avranno due o tre settimane in più per preparare tutto. Per gli altri non ci saranno vantaggi immediati».

Cambierà anche il lavoro in campionato?

«Sarà più complicato. Certo. Gestire la stagione con molti turni infrasettimanali, viaggi d'inverno. Così non si diventa grandi. Il presidente Balata ha idee fantastiche ma queste vicende sono paletti difficili da superare. Lui ha fatto molto per dare forza e visibilità al campionato. Ma sarà un campionato lunghissimo».

Come si affronta allora una stagione di questo tipo?

«Serve sempre di più un gruppo coeso ed esperto. Ci vuole una squadra adulta, che possa aiutare i giovani».

Sarà forse più importante la fase di recupero, visto che si giocherà spesso...

«Giocando con molta frequenza, il preparatore sarà più importante nella fase di recupero che non in quella della preparazione. E diventa sempre più importante avere una traccia precisa dei singoli giocatori. Che non sono tutti uguali».

Siamo in pieno mercato: bisogna quindi acquistare giocatori dal perfetto curriculum sanitario?

«Assolutamente sì. Ma questo sempre. Una volta si guardava la salute e anche le caratteristiche temperamentali. I grandi giocatori partono sempre dall'etica che hanno, dal comportamento. Lo scouting deve andare a fondo nei discorsi di salute, temperamento e valori, non solo tecnici».

Tutte queste problematiche possono alla fine modificare i valori in campo?

«Sarà un campionato complicato, certo. Per esempio chi andrà ai play-off, hanno tutto un campionato “centrifuga” e poi hanno un altro torneo “centrifuga”. Rischia di diventare una stagione da 50 partite. Quindi il campionato andrà visto come una corsa a tappe. E magari se nel breve due pareggi consecutivi potranno far storcere il naso, alla lunga potrebbero diventare decisivi».

Sandro Piovani

© Riproduzione riservata

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