Il Parma in ritiro
Valles (Bz) Ieri lungo colloquio tra Fabio Pecchia e Enrico Delprato. L'allenamento mattutino del Parma si era appena concluso. E, come sempre accade, tutti i crociati, giocatori e staff, andavano lentamente verso gli spogliatoi. Due più lentamente degli altri. Fabio Pecchia e Enrico Delprato, uno di fianco all'altro, hanno iniziato a chiacchierare. Sino a fermarsi quasi a centrocampo, faccia a faccia.
Sgomberiamo subito il campo dalle illazioni, nessuna polemica, niente eccessi, da una parte e dall'altra. E allora cosa si saranno detti il difensore crociato ed il suo allenatore.
Si entra nel campo delle congetture, naturalmente. Ma è facile intuire che Delprato e Pecchia abbiano parlato del ruolo futuro del giocatore crociato.
Attenzione, non solo in campo ma anche nei rapporti con la squadra. Perché Delprato sarà il futuro capitano del Parma, una fascia che si è meritato vista la dedizione e l'impegno profusi in ogni gara, a prescindere dal risultato.
Tutto qui? Verrebbe da dire di no. Sicuramente Pecchia avrà spiegato anche a Delprato come intende utilizzarlo nella linea difensiva. Intendiamoci, Delprato sarà chiamato sì a giocare come centrale ma sarà chiamato anche a giocare nel suo ultimo ruolo, quello di terzino destro. Ha l'intelligenza e le doti per farlo, riuscendo a interpretare al meglio i due ruoli. Lo ha già fatto nello scampolo di partita giocata sabato a Bressanone contro il Bochum. Giocata bene, anche perché il Parma ha bisogno di un centrale veloce, da affiancare agli altri. L'altro difensore centrale dotato di una certa velocità di base è Circati. Meglio avere però un altro interprete in quel ruolo, Delprato appunto.
Saranno stati questi i temi della chiacchierata tra Pecchia e Delprato? La sensazione comunque è che il difensore crociato possa essere uno dei grandi protagonisti della prossima stagione.
DAL NOSTRO INVIATO
Sandro Piovani
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