Con lo zaino rubato imbottito di salami (rubati)

Stare dentro o fuori, ai domiciliari o in cella: non sembrava gli importasse più di tanto. «Se proprio ne avete voglia, chiedete a mio fratello a Campegine: magari mi ospita. Altrimenti, mettetemi in cella» pare che abbia detto, a fine della direttissima che lo vedeva seduto al banco degli imputati, di fronte al giudice Alessandro Conti e al pm Antonella De Stefano, dopo la notte trascorsa nella camera di sicurezza del Comando della Compagnia dell'Arma. Poco dopo, il 37enne di origini marocchine era di nuovo a bordo della gazzella dei carabinieri che l'aveva accompagnato in tribunale da via delle Fonderie: destinazione via Burla. Qui rimarrà in attesa di processo.

Le manette ai polsi del 37enne - già noto per reati contro il patrimonio e resistenza a pubblico ufficiale - erano scattate nel primo pomeriggio di lunedì. Ad attirare l'attenzione di una pattuglia del Nucleo operativo e radiomobile impegnata nei controllo del territorio lungo via San Leonardo, alcuni passanti. A loro dire, era in corso un violenta lite all'interno del Centro Torri. In realtà, il 37enne stava sferrando spintoni e calci per sfuggire alla guardia giurata che cercava di bloccarlo.

Il motivo? L'uomo aveva superato le casse con in spalla uno zaino dal quale aveva strappato il dispositivo antitaccheggio. Era la sua «borsa della spesa»: all'interno, otto salami di ottima qualità. Un «colpo» da gourmet non c'è che dire: ma con l'acquolina in bocca destinata a prendere il gusto amaro delle manette, dopo che le spinte e i calci alla guardia giurata avevano trasformato il tentato furto in tentata rapina.

rob.lon.