Notte di follia dalla Ghiaia all'Oltretorrente: tre feriti

L'Oltretorrente, ma anche il centro cittadino, nei suoi punti più caldi come le zone della Ghiaia e di piazza della Pace, sono stati teatro di risse e aggressioni che hanno coinvolto degli stranieri e costretto a un superlavoro 118 e polizia. È stata una notte davvero bollente quella tra lunedì e ieri in vari punti della città con almeno quattro episodi su cui è intervenuta l'ambulanza.

Tre, inoltre, sono stati i feriti, di cui uno piuttosto grave. Su alcune vicende, che non sarebbero collegate tra loro, ora indaga la Squadra mobile della polizia di Stato.

In Oltretorrente i residenti ieri mattina si sono risvegliati con le macchie di sangue rimaste sul selciato. O meglio, hanno davvero dormito poco. «Mi viene da dire che quello che è accaduto, purtroppo, è la normalità» masticano amaro alcuni in piazzale Inzani.

Ma ecco la cronistoria degli episodi avvenuti nell'arco di poco più di un'ora. Intorno alle 22,30, quando la luce del giorno ha da un po' lasciato spazio all'oscurità, va in scena il primo.

Protagonista un marocchino di 36 anni che si scontra con, almeno, a sentire alcune testimonianze, altri due stranieri. Il racconto non è sempre «di prima mano», non si capisce infatti bene chi sia l'inseguitore e chi l'inseguito. E neppure cos'abbia scatenato la violenza. Ma c'è chi parla di un uomo, che poi verrà trasportato al pronto soccorso, a torso nudo, coperto di sangue e con in mano qualcosa come un lungo bastone. Comunque, lo scontro avrebbe avuto inizio in piazzale Inzani, sarebbe proseguito in borgo Marodolo e si sarebbe concluso in vicolo Grossardi.

A «tracciare» i movimenti dei litiganti le macchie di sangue, ben visibili proprio in borgo Marodolo, dove qualche schizzo, racconta un residente di un condominio vicino all'incrocio con via D'Azeglio, ha raggiunto anche un'auto parcheggiata. «D'estate si fa già fatica a dormire - è il suo commento -, ma stavolta è stato impossibile».

Da lì la battaglia si sposta in vicolo Grossardi dove qualcuno ha parlato di sinistri rumori di «urla e bottiglie infrante». E sull'asfalto ieri mattina i vetri c'erano.

Un commerciante, sull'argomento, plaude all'ordinanza del Comune sul divieto di vendere bottiglie di vetro. «Ma poi - aggiunge - questa gente non le rispetta e anche in questi giorni li vedi in giro con le birre in mano». E le bottiglie rotte diventano armi micidiali. Com'è accaduto a inizio maggio tra via Imbriani e borgo Fiore, dove un tunisino ha rischiato la vita dopo un colpo infertogli alla gola da un connazionale, subito arrestato dai carabinieri, proprio con un coccio di bottiglia.

Lunedì sera, dunque, scatta la segnalazione e in vicolo Grossardi arrivano le Volanti e l'ambulanza del 118 che trasporta un marocchino di 36 anni all'ospedale. L'uomo ha ferite di media gravità in varie parti del corpo. Sul caso sta ora indagando la Mobile ed è caccia agli aggressori.

Ma quello di vicolo Grossardi non è l'unico intervento nel corso di una notte particolarmente agitata. Qualche minuto più tardi, infatti, intorno alle 23, poco lontano, all'angolo tra piazza Ghiaia e via Pigorini, viene segnalata un'altra aggressione di cui fa le spese un nordafricano di diciassette anni. Il ragazzo, che riporta un lieve taglio a un braccio, viene comunque accompagnato al pronto soccorso. Un altro episodio su cui sta facendo luce la polizia.

Tutto finito? Assolutamente no, dal momento che il 118, dieci minuti più tardi, interviene, ancora per la segnalazione di un'aggressione in piazza della Pace, altra zona «calda». Ma, in questo caso, l'eventuale ferito non si trova. Chissà, forse si è dato alla fuga per evitare grane.

Poco prima di mezzanotte, infine, un'altra chiamata per un fatto analogo accaduto sempre in centro. Stavolta il ferito c'è ed è ancora un nordafricano di 41 anni che se l'è cavata con lievi ferite.

Michele Ceparano