Montagna
Tornolo La decisione da parte dell’Ufficio scolastico regionale per l’Emilia Romagna è presa: la scuola secondaria di primo grado, la scuola media per intenderci, di Tarsogno non è più sostenibile, i costi sono troppo elevati per un numero di alunni e alunne così esiguo e pertanto per il prossimo anno scolastico chiuderà.
Il plesso scolastico, in cui rimarranno attive la scuola dell’infanzia e le elementari, accoglie bambini, bambine e alunni dell’intero Comune che si estende su un’area di montagna di circa 80 chilometri quadrati e comprende i paesi di Tarsogno, di Casale, di Santa Maria del Taro e di Tornolo.
Sono cinque gli alunni di terza media che non avranno più la possibilità di frequentare la scuola media e dovranno spostarsi all’Istituto Comprensivo di Bedonia, inserirsi in una classe già composta da 26 elementi.
Chilometri che si aggiungono ai già tanti che percorrevano per raggiungere la scuola di Tarsogno.
Tutte le famiglie hanno espresso profondo rammarico per la decisione di chiudere la scuola e preoccupazione in quanto vedono un altro servizio essenziale non più garantito e che non aiuterà di certo il ripopolamento della montagna. Il sindaco Renzo Lusardi ha scritto una lettera aperta al provveditore agli studi affinché venga messa in deroga la chiusura e si possa rivedere la decisione.
«A chi vuoi che importi se un genitore è costretto a portare suo figlio in una scuola media a 15 km da casa? A chi vuoi che importi se il ragazzo è già inserito in una struttura con compagni e docenti che già conosce? A chi vuoi che importi se un Comune che fa servizio di scuolabus, in tutto il suo territorio per gli alunni delle elementari e della materna dovrebbe riuscire ad organizzare un ulteriore servizio di trasporto per i ragazzi della scuola media che saranno costretti ad andare in un altro plesso scolastico con costi che il Comune non riesce a coprire? A chi vuoi che importi se questi ragazzi partono al mattino alle 7 e fanno rientro alle 19?»: inizia così la lettera accorata di Lusardi.
Che continua: «A chi vuoi che importi se il sindaco ha parlato più volte con il provveditore, peraltro molto gentile e disponibile ma che risponde che non ci sono i fondi per mantenere attiva la scuola media di Tarsogno?»
«A chi vuoi che importi se il Comune con fatica ha investito 350mila euro per rendere la struttura decorosa e antisismica? Ma il Comune di Tornolo e i genitori dei ragazzi non ci stanno e chiedono si faccia marcia indietro e si cancelli un provvedimento punitivo per un territorio che, a parole, si dice di voler salvaguardare. Le scuole rappresentano il cuore pulsante di una comunità e garantirne il mantenimento è di vitale importanza per un piccolo Comune di montagna quale è Tornolo».
«Le scuole di montagna - prosegue la difesa appassionata del sindaco - hanno pochi alunni, spesso sono pluriclassi e hanno sicuramente meno mezzi degli istituti in città ma sono realtà vitali, fondamentali per la tenuta del territorio. Le nostre scuole rappresentano l’unica agenzia culturale e hanno un’importanza strategica, perché mantengono la coesione e l’identità delle comunità locali».
La richiesta finale: «Nonostante la situazione come comunicatoci sembri già definita si richiede di mantenere in deroga la scuola in oggetto ovviando al disagio degli alunni che in caso di cessazione del servizio sarebbero costretti a frequentare altre sedi scolastiche il cui raggiungimento risulterebbe problematico, con conseguente rischio di ulteriore spopolamento dei paesi montani. Chiedo, vista la situazione di preoccupazione che si è già venuta a creare nelle famiglie dei nostri residenti, venga scongiurata la chiusura e mantenuto il servizio».
R.C.
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