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Consorzio di Bonifica: 4 interventi per la protezione del territorio

Consorzio di Bonifica: 4 interventi per la protezione del territorio

di Chiara De Carli

11 Agosto 2023, 03:01

Nemmeno nel mese tradizionalmente dedicato alle ferie il lavoro del Consorzio di Bonifica rallenta. Anzi. La sfida per chi si occupa di gestire un territorio da 330mila ettari, di cui due terzi di montagna, di garantire l’irrigazione ai campi, manutenere gli oltre 1.500 km di canali artificiali del territorio, costellati da migliaia di opere idrauliche – dalle paratoie ai grandi impianti di sollevamento -, è infatti quella di pianificare gli interventi proprio quando la stagione favorisce la continuità dei lavori e il miglior risultato, anche in termini di durata.

«Il lavoro sul territorio è corale: oltre al Consorzio di Bonifica, intervengono la Regione, Aipo e altri istituti idraulici – puntualizza il direttore Fabrizio Useri -. Spesso la situazione non è così lineare come si immagina: alcuni canali hanno una gestione condivisa, in montagna diverse strade ricadono nella nostra competenza. Per semplificare, possiamo dire che gli affluenti al Po sono in carico ad Aipo mentre i canali artificiali sono di competenza del Consorzio di Bonifica, i rii montani sono invece della Regione Emilia Romagna. E poi ci sono anche i canali dei privati, che pur confluendo in quelli della Bonifica restano di competenza dei privati. Per i canali a lato strada, infine, la manutenzione è generalmente condivisa tra il proprietario del terreno e quello della strada».

Ed entro il mese di novembre, tutti i lavori «ordinari» dell’anno successivo devono essere programmati per costruire il bilancio preventivo. «Nella nostra pianificazione dobbiamo tenere conto di diversi limiti che pregiudicano l’efficienza degli interventi. Per esempio, molti dei nostri canali attraversano aree protette e in questi tratti, dal 15 marzo al 15 luglio, non possiamo sfalciare perché è prioritario proteggere la fauna nel periodo riproduttivo. Prevedere il lavoro da gennaio a marzo, in compenso, è rischioso perché nei canali solitamente c’è l’acqua e potremmo trovarci in condizione di dover rimandare. E, naturalmente, lasciare tutto da fare per la seconda metà dell’anno è impossibile. Per questo dobbiamo cercare di creare un programma dei lavori più puntuale possibile e distribuito durante tutto l’anno, utilizzando sia i nostri operai che ditte esterne».

E una difficoltà aggiuntiva nel far quadrare il calendario deriva dal fatto che gli obiettivi sono diversi tra montagna e pianura. Una caratteristica che dipende dal fatto che il Consorzio di Bonifica ha riunito le «vocazioni» del Consorzio di Pianura, che si occupava della raccolta, l’allontanamento e lo smaltimento delle acque meteoriche, alla difesa dalle acque di monte, della protezione da esondazioni ed allagamenti, della distribuzione di acqua per usi irrigui; e del Consorzio della Bonifica Montana dell’Appennino Parmense, che aveva in carico le opere di sistemazione e rinsaldamento delle pendici, della viabilità di servizio, le opere per la provincia e per l’utilizzazione plurima delle risorse idriche, la manutenzione straordinaria delle opere esistenti e le opere private obbligatorie.

«Tra le nostre attività, supportiamo anche i piccoli Comuni nella progettazione delle opere di difesa del territorio» precisa Useri, che negli ultimi cinque anni ha fortemente voluto l’ingresso nell’ufficio tecnico di giovani laureati e diplomati.

«Il nuovo assetto ci ha consentito di poter essere più veloci nel dare risposte al territorio, ma anche di poter partecipare ai bandi e predisporre la documentazione utile ad assicurarci le risorse per effettuare nuovi lavori». Una visione, condivisa con la presidente Francesca Mantelli, che ha consentito, nei giorni scorsi, di approvare l’avvio di quattro interventi nei Comuni di Bardi, Berceto, Colorno, Parma e Torrile, finanziati, per complessivi 320 mila euro, dall’Agenzia per la sicurezza territoriale e la Protezione civile della Regione Emilia-Romagna.

«Una risposta rapida ed efficace ai devastanti effetti del cambiamento climatico – ha evidenziato la Mantelli – e per la quale intendo ringraziare la vicepresidente Priolo per la celerità con cui la Regione Emilia-Romagna, con l’Agenzia regionale per la protezione civile, ha approvato questi importanti finanziamenti e ha fatto pervenire al Consorzio le risorse necessarie per imbastire prontamente il piano dei quattro interventi, la cui imminente partenza farà in modo che possano essere completati per tempo prima dell’avvio della stagione invernale».

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