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Lirica

Renata Scotto, i ricordi del mondo musicale parmigiano

Renata Scotto, i ricordi del mondo musicale parmigiano

di Mara Pedrabissi

17 Agosto 2023, 03:01

Renata Scotto, voce baciata da Dio, figura bionda dall'eleganza un po' distaccata, simile a quella delle attrici amate da Hitchcock, con l'accento da straniera di chi è stata a lungo all’estero, era rientrata nella sua Savona dopo i 43 anni “americani” (là sono rimasti i due figli, là nati i due nipoti).

Nella sua Savona, l'altra sera la soprano ha chiuso gli occhi, dopo una vita lunga e ingentilita dai frutti del talento avuto in dono alla nascita.

«Io ho dentro la musica, mi segue giorno e notte: Renata Scotto uno dei più grandi soprano al mondo, nel corso della sua carriera è stata protagonista di serate memorabili al Teatro Regio e negli ultimi anni è stata madrina dell’Accademia Verdiana. La vogliamo ricordare con le sue parole, cariche di entusiasmo e di gioia: “È una cosa meravigliosa sentire di far parte di un’accademia come insegnante. Io mi rimetto ai giovani, loro mi donano la loro gioventù e attraverso la loro gioventù io mi rivedo, insieme a loro trovo nuove idee sul canto, anche per le tante opere che nella mia vita non ho cantato. Loro mi danno come un nutrimento, un desiderio di conoscere meglio la musica, ancora meglio. Loro mi danno la vita e per questo li adoro e sono così contenta di stare con loro. Dunque voglio dire grazie ai giovani!». Così, semplicemente affidandosi alle sue stesse parole, il Teatro Regio ricorda la grande Renata, legata, come docente, da una lunga frequentazione al “Tempio del melodramma”, fin dal 2001, anno del Verdi Festival con direttore artistico Bruno Cagli.

Proprio in quel 2001 a Parma, venne insignita del titolo di Cavaliere di Verdi dal Club dei 27: «Assegnare alla soprano il nostro massimo riconoscimento nel centenario della scomparsa del Maestro, ha reso ancora più speciale la cerimonia di conferimento, che avvenne alla presenza degli allievi della sua scuola di canto, che Renata fortemente desiderò si esibissero per noi - ricordano commossi i 27 - Ciascuno dei membri del Club conserva un ricordo particolare dell'arte di Renata; dai più anziani che hanno avuto la fortuna di ascoltarla più volte dal vivo, ai più giovani che sono stati rapiti dalla sua voce ascoltandola in disco. Tutti ricordano invece con affetto l'onore che ci ha voluto riservare tenendo a battesimo con la sua presenza la prima edizione del nostro gala verdiano "Fuoco di gioia" nel Festival Verdi del 2013, bicentenario della nascita del Cigno».

«Una artista che ci ha regalato grandissime emozioni, non solo per la splendida voce ma anche e soprattutto per la grande intelligenza musicale, qualità che le hanno consentito di affrontare un vastissimo repertorio. Ci rimangono tante testimonianze della sua arte che come insegnante e regista di opera ha cercato di trasmettere alle nuove generazioni», annotano a Parma Lirica la presidente Cristina Bersanelli e la consigliera Patrizia Monteverdi. Con un rammarico: «Avrebbe dovuto venire da noi, questo autunno, insieme all'amico e regista Renato Bonajuto...».

Ha il sapore di un abbraccio commosso la riflessione di Enrica Valla, a nome di tutta la Corale Verdi: «Con Renata Scotto se ne va una superba interprete che lascia un segno indelebile nel mondo della lirica. L'eccellenza e l'eleganza delle sue interpretazioni, la cura e il rigore che metteva nella preparazione e nell'approfondimento dei diversi personaggi del vasto repertorio portato sui palcoscenici di tutto il mondo, uniti alla sua intelligenza musicale sono stati e saranno un sicuro riferimento per generazioni di cantanti. La Corale Verdi non può dimenticare l'affetto, l'attenzione e la simpatia che la signora Scotto le ha sempre dimostrato, partecipando, per esempio, come prestigioso membro della giuria del "Concorso Internazionale giovani cantanti lirici della Corale Verdi". Grazie Renata, per tutto da tutti noi».

Ha la voce rotta dall'emozione Maurizio Baldini, presidente della Associazione Loggionisti. Ha appena sentito il servizio al tg dell'ora di pranzo e non nasconde la fitta di dolore, per un'artista che se ne va, per un mondo che, in quel detto modo, non c'è più: «Renata Scotto era una delle ultime grandissime, forse l'ultima. L'ho sentita a Parma e in altri teatri italiani, ne ho apprezzato in particolare le capacità drammatiche e il garbo personale. È un dolore».

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