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IL CASO

Martorano, l'Unione dei sindaci Val d'Enza vuole incontrare Guerra

Martorano, l'Unione dei sindaci Val d'Enza vuole incontrare Guerra

di Gian Luca Zurlini

23 Agosto 2023, 03:01

La probabile collocazione di un centro di transito per profughi con oltre 100 posti nella ex fabbrica Columbus a Martorano continua a far discutere e a registrare interventi di esponenti della politica. Anche se proprio ieri il viceprefetto vicario Adriano Coretti, intervenendo alla commemorazione per l'anniversario della morte dell'ex sindaco Giacomo Ferrari ha dichiarato che «i migranti per ora non arrivano e la struttura di Martorano resta soltanto un'ipotesi. Ci sono in corso delle riflessioni - ha detto Coretti - ma non ci sono elementi di novità rispetto a quanto si è evidenziato ieri e l'altro ieri. Al momento - ha concluso - abbiamo la struttura del Cornocchio che. come ha spiegato il sindaco, è di transito».

Una parziale retromarcia rispetto a quanto prospettato nei giorni scorsi che però non ha fermato le polemiche, mentre i residenti di Martorano stanno già pensando di organizzarsi in un comitato per fare ascoltare la propria voce. Ma, dopo il sindaco di Montechiarugolo Daniele Friggeri, contro l'ipotesi di Martorano ieri si è schierato apertamente il sindaco di Gattatico e presidente dell'Unione Val d'Enza Luca Ronzoni.

«Vogliamo un confronto»

La Giunta dell'organismo (che racchiude gli 8 comuni di Bibbiano, Canossa, San Polo, Montecchio, Cavriagio, Sant'Ilario, Gattatico e Campegine) si è infatti riunita ieri e fra gli argomenti trattati c'è stato anche quello dell'eventuale centro profughi all'ex Columbus: «Concordo, anzi concordiamo in pieno con le affermazioni del sindaco di Montechiarugolo Daniele Friggeri. Un'operazione di questo tipo andrebbe quanto meno condivisa anche con i nostri territori, perché a Sant'Ilario, che dista solo 5 chilometri da Martorano, c'è anche una stazione ferroviaria e a Montecchio c'è un ospedale con un Pronto soccorso. Sono strutture che potrebbero essere coinvolte dall'arrivo di profughi in un numero così rilevante». Il sindaco Ronzoni chiede «di avere un incontro con il sindaco Guerra per poter capire esattamente la situazione e fare le necessarie valutazioni, anche per l'organizzazione di eventuali servizi. Da parte nostra non ci sono preclusioni all'accoglienza, ma non vogliamo trovarci di fronte a un fatto compiuto, visto che tra l'altro non stiamo parlando di pacchi postali, ma di esseri umani». Il primo cittadino di Gattatico poi non lesina un attacco diretto al Governo: «E' paradossale che si calino dall'alto sui territori soluzioni senza programmazione e lasciando i territori e i comuni da soli ad affrontare un problema che non viene in alcun modo gestito da parte di chi in passato chiedeva il blocco navale. L'impressione è che si voglia lasciare il cerino acceso in mano all'ultima ruota del carro, cioè i comuni». In chiusura Ronzoni sottolinea come «noi siamo qui non per creare ma per risolvere i problemi, come è avvenuto ad esempio per quanto riguarda il servizio di soccorso delle ambulanze e il trasporto al “Franchini”. Però non possiamo accettare che si facciano scelte imposte dall'alto».

«Governo inadeguato»

Contro la politica del Governo in tema di migranti sono intervenuti ieri anche le parlamentari di Italia viva Silvia Fregolent e del Pd Ylenia Malavasi e il segretario cittadino del Pd Michele Vanolli. «Meloni e Salvini hanno basato il proprio consenso dicendo che con loro si sarebbero fermati gli sbarchi e che con il blocco navale avrebbero risolto il problema. Una volta al governo hanno mostrato la loro incapacita': gli sbarchi sono piu' che raddoppiati e i sindaci sono stati lasciati soli a gestire il fenomeno migratorio». Queste le parole della Fregolent che spiega: "Il grido di allarme dei sindaci ci riguarda tutti e proviene dai primi cittadini di ogni colore politico. Il sindaco di Parma Guerra e il presidente della regione Veneto Zaia sono solo due esempi di amministratori che, inascoltati, chiedono aiuto ad un governo impegnato su tutto tranne che risolvere i problemi degli italiani». La Malavasi sostiene che «non c’è alcuna condivisione di decisioni con i territori, come dimostra l’incredibile caso della Val d’Enza, come espresso dal sindaco di Montechiarugolo, Daniele Friggeri, che si ritrova nel territorio provinciale un centro di accoglienza temporanea a Martorano, in provincia di Parma, per 100 migranti, che potrebbe diventare l'hub emiliano, al confine tra Parma e Reggio. Una notizia appresa dalla stampa locale senza alcuna condivisione e informazione dai canali istituzionali, con una totale mancanza di rispetto per i territori. Il tema non è non accogliere, come qualche brillante esponente di Fdl dice, ma accogliere bene». Infine Vanolli, in una nota scrive che «sull'immigrazione c'è il peggior fallimento del governo Meloni con 105.483 migranti arrivati a oggi contro i 51mila dell'intero 2022. E il risultato, come ha spiegato il sindaco guerra, è che le persone da accogliere vengono scaricate sui Comuni senza fornire i mezzi e le risorse economiche necessarie. Ora auspichiamo che gli esponenti locali e nazionali della destra prendano atto che occorre tornare a una seria politica di gestione dei flussi migratori».

Al Cornocchio aumentano gli stranieri ospitati: sono 40

Mentre infuria la polemica sulla realizzazione di un nuovo centro di accoglienza e transito per profughi a Martorano, quello del Cornocchio, che in origine avrebbe dovuto ospitare migranti soltanto per alcuni giorni e essere nuovamente chiuso entro il 21 agosto, ha invece aumentato in questi giorni il numero delle persone accolte.

Nei container, o moduli che dir si voglia, di strada Cornocchio sono infatti arrivati un'altra decina di migranti provenienti dall'Africa e «smistati» a Parma dal Ministero dell'Interno portando il totale delle persone presenti negli angusti spazi di quello che dovrebbe essere solo un dormitorio per l'emergenza freddo a una quarantina circa.

Nel frattempo sembra che qualche migrante, probabilmente minorenne, sia uscito dal centro di transito facendo perdere le proprie tracce, approfttando del fatto che la sorveglianza non è particolarmente stringente, visto che formalmente si tratta di un centro provvisorio di transito in cui le persone sono destinate a rimanere pochi giorni in attesa della loro destinazione definitiva. Il Comune, però, ha fatto sapere alla Prefettura che in tempi brevi ci sarà la necessità di liberare la struttura per poterla sistemare e attrezzare in vista dell'utilizzo durante la stagione invernale.

Gian Luca Zurlini

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