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Materne: 521 in lista d'attesa

Nidi, fuori 716 bimbi su 1.494

Nidi, fuori 716 bimbi su 1.494

di Chiara Cacciani

30 Agosto 2023, 03:01

Rispetto alle prime assegnazioni qualche posto in più si è trovato. Ma a due giorni di distanza dalla riapertura di asili nido e scuole dell'infanzia restano inequivocabilmente alti i numeri delle liste d'attesa per le strutture comunali a gestione diretta, indiretta Parmainfanzia e per i posti convenzionati nelle paritarie. Sono 1237 le famiglie destinate a trovare una soluzione alternativa per bambine e bambini. Il problema più grande è per l'accesso al nido: su 1494 domande presentate, ad oggi ne sono state accolte 778. In 716 richiedenti mancheranno, dunque, letteralmente all'appello del 1° settembre. Per 1097 nuovi accolti nelle materne, ce ne saranno invece 521 che resteranno fuori.

«La carenza di posti è un problema che esiste da tempo e per cui ci stiamo attivando su più fronti - commenta l'assessora ai Servizi educativi Caterina Bonetti -. Quest'anno c'è stato un incremento del 9,7% delle richieste per il nido, non legato a un incremento anagrafico e dunque non prevedibile. Probabilmente è dovuto alle esigenze del post Covid, e forse anche a un cambio di mentalità nelle famiglie, più disponibili a inserirli in un contesto collettivo quando sono più piccoli. Ma certo: con questo aumento la lista d’attesa è diventata più consistente».

I fronti su cui si lavora? «Intanto a una bozza di proposta di convenzione che nei tempi più brevi possibili sottoporremo ai gestori privati per ampliare i numeri a disposizione: bisognerà capire quanti aderiranno ma è sicuramente un passo avanti e speriamo si attivi già dal prossimo anno scolastico - spiega Bonetti - . Altri 160 posti, poi, arriveranno dai nuovi nidi nei quartieri Parma Mia e Eurosia».

Per quanto riguarda l'anno che sta per prendere avvio, «c’è stato un grosso investimento sul personale, sia per quanto riguarda le stabilizzazioni e le assunzioni, sia come sostegno alle disabilità». Nel primo caso si tratta di 18 educatrici di asilo nido e 7 insegnanti di scuola dell’infanzia che entrano in ruolo, mentre per chi usufruisce della legge 104 il monte ore delle figure di sostegno è passato dalle 30 dell’anno scorso alle 33 attuali. E poi ci sono le cosiddette «unità jolly»: «Durante la pandemia si sono create grosse difficoltà nei casi di malattia o quarantena del personale, con la necessità, a volte, di posticipare l’ingresso o anticipare l’uscita da scuola di bambini e bambine. Quest’anno abbiamo assunto 11 figure, 5 per il nido e sei per le scuole dell’infanzia, per coprire le assenze: questo dovrebbe permetterci di garantire che il servizio proceda in modo ordinario».

Novità anche per il tema sempre caldo dei pasti in mensa, scuola primaria e secondaria di primo grado compresa. «Quest’anno abbiamo aggiornato il menù tenendo conto dei risultati del gradimento dei bambini e delle segnalazioni delle famiglie. Le direttrici sono l’aumento delle ricette più semplici, come la classica pasta al pomodoro e - quando un cibo è un po' sfidante come i legumi, l’attenzione ad affiancarlo a un primo piatto più accattivante e viceversa se è il primo ad essere più “innovativo”». Addio, invece, agli «iper-segnalati» totani al forno: avanti un'altra ricetta.

Chiara Cacciani

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