La polemica politica s'infiamma
Sulle liste di attesa per nidi e scuole d'infanzia, dopo le dichiarazioni dell'assessore Bonetti, si anima il dibattito politico.
«Dieci anni fa per motivazioni puramente ideologiche si scelse di smantellare una rete territoriale pubblico-privata che garantiva risposte alle famiglie - ricorda Giampaolo Lavagetto, ex assessore ai servizi educativi della seconda Giunta Ubaldi - Oggi, la stessa mentalità, aggravata da lentezza e arroganza politica, rischia di creare difficoltà alle famiglie di Parma». «Aperti alla massima collaborazione, come opposizione abbiamo portato idee e proposte per poter dare una risposta completa al problema – conclude Maria Federica Ubaldi, consigliere comunale di Civiltà Parmigiana - Ad aprile abbiamo presentato una mozione che è stata bocciata, a nostro avviso, con presunzione e superficialità. Prendiamo atto che ora l’assessore Bonetti abbia annunciato, seppure con grave ritardo, proposte che dovranno essere discusse in Consiglio».
Anche Serena Brandini, capogruppo in Consiglio di Azione critica «l'estremo ritardo della Giunta nell’affrontare un problema che coinvolge oltre mille bambini e le loro famiglie. A fronte della conferma di questi dati allarmanti ci chiediamo se tutta la sicurezza mostrata dalla maggioranza con il voto contrario alla proposta della consigliera Ubaldi per l’applicazione della normativa sui servizi “ZeroSei”, non nascondesse invece il fatto che la Giunta, per ora, non è stata in grado di trovare soluzioni efficaci per affrontare il problema di centinaia di famiglie».
«Dati che certificano un fallimento - attacca Priamo Bocchi, capogruppo di FdI in Consiglio - nel 2022 a Parma 1164 bambini erano in lista d’attesa (600 per i nidi d’infanzia) con una perdita di 128 posti rispetto all’anno precedente. 2023: 1237 bambini in lista d’attesa (721 per i nidi d’infanzia). Parma, nonostante le promesse fatte in campagna elettorale e a causa dell’ostracismo ideologico del Pd, resta l’unica città dell’Emilia Romagna a non aver stipulato convenzioni con le scuole paritarie e cattoliche».
Infine Francesca Gambarini (Noi Moderati - Italia al Centro) sottolinea come i dati relativi alle liste d'attesa «fotografano l'immobilità della giunta Guerra su un problema che certo non arriva totalmente inaspettato».
r.c.
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