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Sicurezza

Esercito nelle strade, Parma dimenticata

Esercito nelle strade, Parma dimenticata

02 Settembre 2023, 03:01

Da questo mese saranno nuovamente operativi, nelle città di Ferrara, Monza e Pisa, i militari di «Strade sicure». Ma a Parma non arriveranno e l'assessore alla Sicurezza Francesco De Vanna non le manda a dire. Ma la richiesta è bipartisan, seppur con «sfumature» differenti riguardo alle responsabilità.

«Le nostre richieste non sono state ascoltate» dichiara De Vanna. I presidi sono stati definiti nei giorni scorsi dal ministro dell'Interno Matteo Piantedosi «un ulteriore segno della grande attenzione che rivolgiamo a questi territori» e «un importante risultato che si inserisce lungo una direttrice d’azione già da tempo intrapresa, che mira al complessivo potenziamento delle risorse e degli organici dedicati alla prevenzione e al contrasto dei fenomeni di degrado e criminalità».

Ma a Parma queste forze per il momento non si vedranno. «Non voglio fare discorsi campanilistici - aggiunge l'assessore comunale alla Sicurezza -. Ma il sindaco Guerra aveva più volte chiesto e sottoposto il tema. Inoltre, da parte mia, pongo il tema della situazione di San Leonardo e della stazione in tutti i comitati per l'ordine e la sicurezza, in cui noi stiamo facendo la nostra parte con un presidio pomeridiano tutti giorni da parte della polizia locale». Poi l'affondo nei confronti del centrodestra parmigiano. «Spero - aggiunge De Vanna - che il governo e i parlamentari del nostro territorio si ricordino di noi. Noi facciamo questa richiesta e vorremmo che fosse sostenuta anche da chi a Parma è minoranza, ma a Roma è maggioranza». Chiude ricordando che «la stazione, come le stazioni di tutte le città, è una zona che ha bisogno di una sorveglianza speciale ed ogni elemento utile a consolidare la sicurezza ci trova favorevoli nel cercare di costruire delle richieste, anche trasversali, che rafforzino la condizione di Parma».

Dal centrodestra, invece, chiedono più impegno al sindaco e alla sua giunta. Spiega il vicepresidente dell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna ed esponente della Lega Fabio Rainieri: «A Ferrara hanno riavuto i militari che pattugliano strade e piazze. Lì c’è un sindaco leghista che giustamente sta insistendo sull’idea di un altro leghista per battere la criminalità urbana. Fu infatti il compianto Roberto Maroni, quando era ministro dell’Interno, ad attuare l’operazione “Strade sicure” che diede buoni risultati anche a Parma. Si potrebbe almeno provare a chiedere di ripristinare quell’operazione anche in questa città».

«Il sindaco Michele Guerra chieda il ripristino di “Strade sicure” - dice Francesca Gambarini di Noi moderati-Italia al centro - per garantire la sicurezza nelle vie della nostra Parma. La presenza dell'esercito a questo punto è fondamentale per rendere la città più sicura e vivibile. L'insicurezza reale e percepita è altissima. Guerra verrà ricordato come il sindaco dell'insicurezza. A meno che non cambi registro. Metta da parte le ideologie e chieda al ministero di riportare a Parma i militari di "Strade sicure". Come già fatto in altre città come Ferrara e Pisa».

Anche Fabrizio Pallini, consigliere di Vignali sindaco e presidente dell'associazione «I nostri borghi», invita Guerra a scrivere «al ministro Piantedosi» e chiedere, «pur in concerto col prefetto, l'intervento dell'esercito, prima che la situazione diventi irreversibile. La ex civilissima Parma lo merita. Si instauri inoltre un comitato per la sicurezza e l'ordine pubblico permanente».

r.c.

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