NUOTO IN CRISI
C'era una volta la piscina «Ferrari». Che, almeno per diversi altri anni non ci sarà più. Potrebbe iniziare così la storia dell'ennesima stagione acquatica travagliata che le società del nuoto di Parma dovranno affrontare assieme al Comune alla ricerca dei cosiddetti «spazi acqua» per la propria attività.
«Ferrari», tutto in alto mare
Il problema principale riguarda, appunto, l'impianto, chiuso definitivamente da febbraio 2022, dopo una travagliata riapertura durata solo alcuni mesi dopo il Covid. Durante la campagna elettorale era stata promessa una riapertura per ottobre 2022, ma un sopralluogo tecnico la scorsa estate aveva fatto capire che servivano importanti lavori di ristrutturazione o addirittura la demolizione e il rifacimento per poterla rimettere in funzione. Dunque, tempi lunghi già in partenza. Che però si sono dilatati ulteriormente perché a oggi, dopo un anno, ancora nessuna scelta è stata compiuta. E questo perché, dopo che alcune imprese private avevano messo sul tavolo una proposta di intervento con il project financing che però è stata accantonata, ancora non si è arrivati neppure ad avere a disposizione uno studio che consenta di capire quale sia la soluzione economicamente e tecnicamente più conveniente.
Fondi per il progetto
Le ultime carte «ufficiali» sono quelle che riguardano l'approvazione di una mozione proposta da Cristian Salzano, capogruppo di Effetto Parma, in cui si chiedeva di inserire in bilancio i fondi per un progetto preliminare. Fondi che però, finora, non risultano messi a bilancio, mentre è previsto, per il 2024, un finanziamento di 4 milioni e mezzo di euro per i lavori alla piscina. Sia come sia, dopo un anno e mezzo dalle elezioni ancora non si è arrivati a compiere passi formali per arrivare a un appalto per i lavori.
Studi sulla soluzione
A quanto risulta, sarebbe stata fatta una richiesta a tre studi di progettisti per arrivare a una valutazione precisa dei costi relativi alla ristrutturazione o alla demolizione e quindi procedere alla scelta definitiva. Ma, per ora, ancora nulla di concreto è sul tavolo del Comune.
Lavori alla Corazza
Quello che è invece sicuro è che da ottobre partirà un cantiere alla minipiscina e alla palestra della «Corazza» per la messa a norma antisismica e l'efficientamento energetico grazie a fondi Pnrr. Lavori che comporteranno la chiusura anche di questa vasca, costringendo il Comune a cercare soluzioni alternative per le quali potrebbero esserci novità nel giro di qualche settimana. Con «Ferrari» e «Corazza» chiuse, comunque, servirà ancora una volta un esercizio di equilibrismo per riuscire a soddisfare le esigenze del nuoto cittadino.
Bosi fiducioso
L'assessore allo Sport Marco Bosi, che non si sbilancia sulle scadenze, afferma però di essere «fiducioso di poter trovare una soluzione soddisfacente per la chiusura della Corazza, mentre per quanto riguarda la «Ferrari» l'obiettivo è di arrivare ad avere un impianto funzionale garantendo però, quale che sia la soluzione che adotteremo, la disponibilità di spazi per l'attività delle società natatorie con tariffe sostenibili. E i prossimi mesi saranno decisivi per arrivare a una scelta fra demolizione e ristrutturazione».
Tempi lunghi
Resta il fatto che, realisticamente parlando e sommati tempi burocratici per indire e aggiudicare l'appalto e tempi tecnici per il cantiere, la piscina «Ferrari», di fatto chiusa ormai dall'autunno 2019 fatta eccezione per una breve parentesi nell'autunno inverno 2021/22, rischia di non riaprire prima della fine dell'attuale mandato della Giunta comunale, che sarà nel 2027. E intanto c'è ancora da demolire lo «scheletro» fatiscente della vecchia piscina «Caduti di Brema» di viale Piacenza di cui è stata decisa la chiusura definitiva qualche anno fa.
Gian Luca Zurlini
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