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In montagna manca la linea telefonica, mappatura in arrivo

In montagna manca la linea telefonica, mappatura in arrivo

di Monica Rossi

06 Settembre 2023, 03:01

Valtaro e Valceno Paese che vai, segnale che trovi. O forse dovremmo dire: segnali che non trovi. Sì, perché se il territorio è in alta quota, il rischio è di vagare con lo smartphone in mano in cerca della tacca che potrebbe salvare la connessione.

E Uncem, l’Unione nazionale dei comuni, delle comunità e degli enti montani, lo sa bene tanto da aver rilanciato la mappatura delle aree del Paese senza segnale per il cellulare.

Località il più delle volte bellissime e gettonate sia per trascorrervi le ferie, sia per viverci ma dove telefonare, mandare un messaggio, navigare su internet per svago, studio o lavoro è pressoché impossibile o comunque difficile.

Con, ed è il caso di ricordarlo, rischi anche per la sicurezza pubblica: come la chiami un’ambulanza o le forze dell’ordine se il telefono è off limits?

Oltre all’impossibilità di chiamare e connettersi, in molte zone in alta quota manca anche il segnale per vedere la tv, disservizio che si traduce in una disparità nell’accesso alle informazioni e all’intrattenimento.

«Vogliamo continuare ad agire su una grande emergenza del Paese – spiega il presidente di Uncem Marco Bussone –, che con la tv che non si vede e le zone montane senza banda ultralarga, è la prima emergenza da colmare. Se l’Italia vuole essere tutta connessa, smart e intelligente, a prova di futuro, le infrastrutture di rete devono essere per tutti».

Sulla mappatura rilanciata quest’estate, interviene anche Francesco Mariani, componente della giunta Uncem dell’Emilia Romagna oltre che sindaco di Compiano e presidente dell’Unione dei Comuni Valli Taro e Ceno. «La mappatura che viene fatta ogni due o tre anni, permette di elaborare più dati possibili, raccolti grazie alle segnalazioni che riceviamo sia dai comuni, sia dai singoli cittadini – ha commentato -: negli anni, questa raccolta dati ha portato in alcuni casi all’attivazione dei progetti sia da parte del governo che delle Regioni. Nel caso della nostra montagna, il problema purtroppo è noto: ci sono alcune aree prive di segnale o con segnale scarso, per le quali però sono stati stanziati importanti finanziamenti che nel 2024 ridurranno il gap. Penso ad esempio alla Valceno bedoniese».

«Per altre zone, invece, il problema è stato risolto - conclude Mariani - ed è il caso delle aree fino a poco tempo fa prive di segnale del comune di Tornolo. Garantire una copertura efficiente a tutti, soprattutto nei territori ad alta quota, è vitale ma tra il dire e il fare c’è di mezzo la burocrazia, che è tanta e purtroppo rallenta gli iter. Bene fanno le amministrazioni a segnalare disservizi e fabbisogno, che poi l’Unione elabora per sensibilizzare chi di dovere».

Dopo la prima mappatura del 2019, quando da tutto il Paese arrivarono 1.450 segnalazioni, l’Unione fa sapere che «sono stati risolti una serie di problemi segnalati dai sindaci e dai cittadini».

Dove non arrivano le imprese private, «deve intervenire lo Stato – puntualizza Uncem - con investimenti pubblici». L’Unione ricorda che tutti possono contribuire alla mappatura compilando il form al link https://shorturl.at/gvGZ8.

Monica Rossi

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