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Lapide per i caduti Rsi, è scontro politico

Lapide per i caduti Rsi, è scontro politico

14 Settembre 2023, 03:01

Se il buongiorno si vede dal mattino, quello del prossimo 25 settembre promette di essere un consiglio particolarmente infuocato sulla questione della lapide in ricordo dei caduti della Rsi, che l'associazione dei famigliari vorrebbe ricollocare nel cimitero della Villetta dopo che nel 2011 era stata subito vandalizzata.

Una lapide senza pace

Ad accendere gli animi una mozione sottoscritta dai quattro gruppi di maggioranza (ma per Effetto Parma la sottoscrizione non è arrivata dal capogruppo Salzano ma dal presidente del consiglio comunale Alinovi), in cui si chiede esplicitamente alla giunta «l'abrogazione degli atti relativi al posizionamento al cimitero della Villetta di una lapide in memoria dei caduti e dispersi della Repubblica sociale italiana». Un atto che arriva come conseguenza dopo che prima la giunta Vignali nel maggio 2011 e successivamente a inizio 2012 l'allora commissario di governo Ciclosi hanno deliberato l'autorizzazione alla posa della lapide commemorativa. Lapide che però, dopo essere stata posata una prima volta a metà 2011, era stata subito danneggiata in modo irreparabile. E da allora l'associazione non è più riuscita a riposizionarla, nonostante ripetuti solleciti durante i 10 anni delle giunte Pizzarotti. In primavera era stata presentata una mozione di Priamo Bocchi (FdI), che aveva sollecitato la posa della lapide. Atto poi ritirato «a fronte del fatto che gli uffici comunali avevano dichiarato che la delibera del commissario Ciclosi era in vigore e dunque la lapide poteva essere posata», ha spiegato ieri Bocchi.

«No a quella lapide»

Ieri, in quasi due ore di infuocato dibattito durante le quali la presidente della commissione Cultura Gabriella Corsaro ha dovuto a più riprese richiamare i consiglieri «a un dibattito più consono all'istituzione e non degno di un talk show», è stata invece presentata da Sandro Campanini (Pd) e da Alinovi (assenti invece gli altri due capigruppo Nouvenne e Maurizio) la mozione. Per Campanini si tratta «di un atto che non va contro al rispetto dei morti, ma rivendica la non condivisibilità della posa di un monumento, perché tale è da considerare una lapide, in cui si ricorda un'esperienza, come quella della Rsi, che è stata un abominio della storia italiana e dell'umanità e che ha affiancato un regime spietato dell'orrore come quello nazista». Più sfumato, ma ugualmente deciso, Alinovi, che ha parlato «di una mozione che serve a sottolineare che Parma è una città medaglia d'oro della Resistenza e che non può accettare l'ambiguità di una commemorazione ufficiale come quella rappresentata da una lapide che non c'è in nessuna città vicina, anche dove ci sono sezioni del cimitero dedicate ai caduti della Rsi».

Bocchi, «scelta indegna»

Durissimo nei suoi interventi Bocchi, che ha definito «grave il fatto che un presidente del consiglio comunale firmi un atto di parte. Ma si tratta di una decisione indegna e che va nel senso contrario della pacificazione sempre invocata dalla vostra parte politica. Sarà la città, che ha ben altri problemi, a giudicare questo vostro atto, tenendo conto che da 11 anni non è stata rispettato quanto sancito da un documento ufficiale».

Gian Luca Zurlini

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