OLTRAGGIO
Si fa quasi fatica a ricordarlo quel periodo in cui non solo baci e abbracci erano proibiti, ma anche ritrovarsi in gruppo a distanza ravvicinata significava violare la legge. Piena emergenza Covid: siamo nell'aprile 2020, quando i poliziotti vengono chiamati perché alcuni, per altro non dei ragazzini, bevono e schiamazzano fuori da un bar di piazzale Parri, dalle parti di via Sidoli. All'arrivo degli agenti, però, i toni si alzano ancora di più. E uno dei tre del gruppo si mette a insultare i poliziotti. Così parte la denuncia per oltraggio a pubblico ufficiale, oltre che per la violazione di un avviso orale del questore che gli imponeva di non detenere radiotrasmettitori, mentre aveva con sé un telefonino. E l'altro giorno l'uomo - 54enne, parmigiano, con alcuni precedenti sulle spalle - è stato condannato a 6 mesi dal giudice Nicola Giusteschi Conti (pm Antonella Destefano).
La chiamata al 113 era stata fatta verso le 20. E quando i poliziotti erano arrivati, avevano effettivamente trovato tre persone particolarmente su di giri, con alcune bottiglie di vino e birra ancora in mano. Così, erano partite le contestazioni per la violazione delle norme anti Covid, oltre che per ubriachezza. Sanzioni amministrative, se non fosse che a un certo punto il 54enne, dopo che gli agenti gli avevano contestato il fatto che avesse con sé un telefonino, aveva cominciato a lanciare insulti mentre nel frattempo alcuni residenti si erano affacciati alle finestre. «Ma guardateli questi poveracci - urlava -: siete proprio delle me... Andate a prendere i negri che spacciano». E così via, con parole sempre più pesanti.
r.c.
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