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Nuovo Tardini

Parma calcio: «Sì al commissario per gli stadi ma per quello di Parma non serve»

Parma calcio: «Sì al commissario per gli stadi ma per quello di Parma non serve»

di Giuseppe Milano

06 Ottobre 2023, 03:01

Mancano ormai 45 giorni al termine dei lavori della Conferenza dei servizi sul progetto definitivo del nuovo stadio Tardini. Entro il 20 novembre i vari attori chiamati ad esprimere un parere sull'elaborato depositato dal Parma calcio dovranno dare il proprio giudizio finale per poter dare poi avvio alla realizzazione dell'impianto.

In attesa di questo passaggio fondamentale per la nuova infrastruttura parmigiana, si muove il Governo che tramite il ministro dello sport Andrea Abodi sollecita un'accelerazione degli iter per la realizzazione dei nuovi impianti sportivi, anche attraverso l'istituzione di una nuova figura commissariale. L'idea è di arrivare ad una sorta di nuovo Figliuolo per gli stadi di calcio, un commissario, ha sottolineato Abodi, che permetta «di arrivare un po' prima a rendere i nostri stadi accoglienti, intelligenti dal punto di vista tecnologico, sicuri, energeticamente educati, accessibili per tutte le forme di disabilità. Sembra un progetto ambizioso ma è quello che hanno fatto tutte le altre nazioni del mondo e soprattutto in quasi tutta Europa. Penso che sia arrivato il tempo».

Alle parole del ministro plaude il Parma calcio. È, scrive la società crociata, «una soluzione per dotare il paese di impianti sportivi dai più elevati standard internazionali, uniformando il procedimento e mettendo tutti nella stessa condizione. Dal 2021 il nostro club è impegnato in un percorso finalizzato a consegnare alla comunità, alla quale è legato da identità e senso di appartenenza, uno stadio contemporaneo, rispettoso della vocazione storica dell’impianto attuale, sostenibile e inclusivo. La figura di un commissario ad hoc può rappresentare un supporto ai club per rendere maggiormente certi e lineari i procedimenti finalizzati a costruire nuovi impianti, asset imprescindibili per colmare l’attuale gap tra il calcio italiano e l’estero».

«Come ha sottolineato il Presidente della Lega B, Mauro Balata - prosegue il Parma calcio - ne gioverebbe tutto lo sport professionistico e questo rispecchia in pieno i valori di progettualità che il nostro club sta adottando nella visione futura della sostenibilità».

Guardando all'iter del Tardini il commissario però non sembra più essere necessario per snellire «la pratica» del nuovo stadio parmigiano. Lo conferma anche il Parma che «tiene a precisare che, fin dall’inizio del percorso preliminare (maggio 2021), in poco meno di due anni e mezzo, grazie all’Amministrazione comunale di Parma (la gestione Pizzarotti prima e la gestione Guerra, oggi) sono stati compiuti importanti progressi verso la fase finale del percorso. Un elemento non scontato e reso possibile grazie alla competenza e disponibilità degli uffici dell’amministrazione stessa, che stanno accompagnando questo progetto con assoluta efficienza e attenzione in ogni sua forma, nel rispetto della città, dei cittadini di Parma e degli appassionati di calcio e sport».

L'idea di un commissario ha raccolto i consensi anche del presidente del Milan, Paolo Scaroni, di quello del Napoli Aurelio De Laurentis poi Rocco Commisso, Claudio Lotito, Rebecca Corsi. Sì anche da Tommaso Giulini, presidente del Cagliari, che in questi giorni è come il Parma alle prese con il giudizio della Conferenza dei servizi. A differenza del Tardini l'ok sta però arrivando dopo otto anni di attesa e con un contributo della casse pubbliche di 50 milioni di euro.

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