Tifosi
Sono sempre presenti, la «pezza» Danè è esposta in tutti gli stadi, al Tardini, in trasferta in Italia e, a suo tempo, in Europa. E venica esposta anche quando il Parma si barcamenava tra una serie C da protagonista a serie B di sofferenza. Insomma tifosi veri, di quelli che la maglia del Parma ce l'hanno sulla pelle, sul cuore. E quando vanno allo stadio sopra si infilano la t-shirt dei Danè.
E sabato sera c'è stata la grande festa dei cinquant'anni di vita di questo club storico, un capitolo ampio della storia del tifo crociato. Dunque si parta dall'inizio, quando otto crociati veri hanno avuto questa bella pensata, erano «dannati» (nel senso parmigiano del termine) per il Parma. E da lì sono nati i Danè: Costantino «Tino» Violi, il «prof» Paolo Borelli, Luigi «Gino» Boccia, Roberto Bonci, Daniele Boschi, Gianno «Monfalcone» Mazza, Ettore Mari e Leopoldo Cagnasso erano gli otto fondatori. Purtroppo i primi tre ci hanno già lasciato, gli altri erano presenti alla festa dei cinquant'anni e sono ancora presenti sugli spalti degli stadi da «fussbol», sempre per dirla alla parmigiana. Ed hanno lasciato la loro firma donando uno striscione agli attuali componenti del gruppo. Tutti affiancati dagli attuali iscritti, per far festa: citiamo su tutti Simone Burani, ma erano veramente in tanti, tutti Danè per il Parma. E c'era una folta delegazione di tesserati del club crociato, guidati da Luca Martines (managing Director corporate). E con lui Alessio Cracolici (team manager), Giuseppe Squarcia (Slo), Alessandro Lucarelli (dirigente dell'area tecnica), i giocatori Hernani e Hainaut oltre agli ex crociati Gigi Apolloni, Alessandro Melli e Marco Giandebiaggi. E il Parma ha donato al gruppo una maglia crociata con il numero 50 sotto il nome Danè.
E naturalmente erano presenti anche gli altri gruppi che seguono da decenni il Parma ovunque, fianco a fianco, tutti ad incitare il Parma: c'era Angelo Manfredini, presidente del centro Coordinamento Parma Club, accompagnato da Giorgi Iotti. Il Coordinamento ha consegnato ai Danè una targa celebrativa. E c'era anche una folta delegazione dei Boys.
Insomma una grande festa con tanti momenti emozionanti, dal video che ha ripercorso questi cinquant'anni da Danè sino ai racconti degli ex o agli aneddoti di Alessandro Lucarelli, nei suoi trascorsi da giocatore e capitano crociato. Una festa vera e sentita, una festa che certamente non vuole essere un punto d'arrivo ma semplicemente uno sguardo al passato per poter essere ancora più attivi e presenti nel futuro del tifo crociato.
E il grande urlo di gioia al momento del classico taglio della torta è stato un po' il via di questa fase. Perché alla fine Danè per il Parma lo siamo un po' tutti.
Sandro Piovani
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