Gazza Ladra
Che due meloni!!! Sembra una battutaccia … ma non la è!
Siamo alle solite: se ci sono di mezzo sesso, unioni più o meno legittime, se s’infila dentro pure la politica, che per alcuni, molti in verità, significa solo confermare più un’ideologia che una reale valutazione della persona coinvolta, diventiamo in un battibaleno Pm o Presidenti di tribunale, giudici insindacabili del comportamento altrui, con innescata la marcia in più dell’intolleranza, del non voler tentare nemmeno per un minuto, di ragionare, o di non ragionare affatto, lasciandoci andare all’istinto, ed esprimere un punto di vista, non legato a protocolli e probabilmente nemmeno al buon senso, tantomeno al comune senso del pudore: i sensi, intesi come i cinque di cui siamo ordinariamente dotati, possono far compiere il miracolo!!!
Ecco quindi, il bastian contrario che c’è in me, pronto a prendermi le bordate , le frustate di chi, invece, è frustrato di suo. Scherzo, non ma no troppo, fatto sta che non vedo niente di così “insolito e inaccettabile” nel comportamento di entrambi, in quella che è già una “saga”: la «MeloBruno». Sembra, così definito, una declinazione del frutto in una variante dal gusto probabilmente sapido, ma, sarà l’abitudine a vedere le “variazioni sul tema”, nella storia tra Giorgia Meloni e Andrea Giambruno, non ci trovo nulla di inedito, riprovevole o condannabile, né da una parte né dall’altra.
Andiamo per gradi: lui è un bell’uomo, questo si è indiscutibile, tant’è che prima di approdare al giornalismo televisivo tenta altre strade, e lo so con certezza, essendo stato assistito, per un periodo in realtà assai breve, dal mio management di un tempo, che non nominerò perché di guai ne ha già passati tanti, inclusi quelli da lui provocati ma che tutti in Italia conoscono per via del suo iter sia personale che giudiziario. Dunque, come uno dei tanti che fanno del loro aspetto un vanto e un’arma, dopo diversi casting e possibilità di lavoro, incrocia questa signorina che, dieci anni fa non era Presidente del consiglio, e lei, come poteva accadere a molte altre donne, che siano poi suffragette di un femminismo di maniera o strenue battagliere della famiglia tradizionale poco importa, diventa “vittima consenziente” dell’attrazione.
Il «ciuffone» che smiela dietro la collega di studio, che s’inerpica nella fantasiosa ipotesi di fare sesso con più persone (ben sappiamo che chi parla tanto poi combina poco, molto poco…) fa le sue puerili performance da bulletto di quint’ordine, ma lei, che prima ha ceduto, si rende conto che ha avuto a che fare con un tipo borioso che millanta qualità che non solo non ha, ma è un bugiardo impenitente e lo spesa, con tanto di ricevuta di ritorno. Il sublime Antonio Ricci, responsabile della diffusione dei “fuori onda” del cowboy senza cavallo, elegantemente e proditoriamente chiosa: «un giorno la Meloni mi ringrazierà». Eh sì, come un avvocato che s’impossessa di un caso e lo fa suo, vincendo la causa con la mossa del cavallo, e non si stava giocando a scacchi… Buona domenica
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