×
×
☰ MENU

PARMA

Automedica, servizio a rischio in alcuni territori. Costi elevati e difficoltà nel trovare i medici

Automedica, servizio a rischio in alcuni territori. Costi elevati e difficoltà nel trovare i medici

di Luca Molinari

30 Ottobre 2023, 03:01

L'automedica è, da sempre, una delle eccellenze del nostro territorio. Un servizio nato a Parma 35 anni fa, fondamentale per garantire un soccorso d'emergenza tempestivo e altamente qualificato. Da qualche tempo, i costi del servizio - coperto dalle Assistenza pubbliche e dalla Croce Rossa - e le difficoltà nel reperire i medici (anestesisti-rianimatori o dotati di apposito patentino), rischiano di portare a un suo ridimensionamento. A farne le spese sono soprattutto le realtà della provincia più piccole o meno robuste a livello economico. Il rischio, concreto, è di avere «scoperte» alcune zone, a partire dal prossimo anno. In realtà, oltre all'automedica, sono operativi anche i cosiddetti «mezzi di soccorso avanzato a leadership infermieristica» che svolgono attività sinergica con le automediche e le ambulanze. Si tratta però di qualcosa di diverso, che non può e non deve rappresentare un palliativo.

Le postazioni attive

Le postazioni di automedica presenti a Parma e provincia sono attualmente dieci, ma soltanto sette offrono il proprio servizio 24 ore su 24. Si tratta di quelle a Parma città, Colorno, Fidenza, Borgotaro, Fornovo Traversetolo e Langhirano. Due invece sono operative solo nelle ore notturne, oltre che il sabato e nei giorni festivi, a San Secondo e Lagrimone. Un'automedica è infine attiva soltanto nelle ore diurne a Collecchio. Le automediche gestite dalla Croce Rossa sono quella di Parma città (solo le ore notturne, quelle diurne sono in capo all'Assistenza Pubblica), quella di Fidenza (h24), San Secondo e Lagrimone soltanto di giorno e h24 durante i weekend. Tutte gli altri servizi sono garantiti dalle Assistenze pubbliche del territorio.

Dall'Ausl fanno sapere che nel 2022 sono stati 8.959 gli interventi delle automediche provinciali e circa la metà riguardava solo due postazioni. Sempre lo scorso anno, la media degli interventi effettuati in tutta la rete, a seconda delle postazioni, è variata tra 0.5 e 8.2 interventi ogni 24 ore.

Come funziona

Sull'automedica sono sempre presenti un medico, un autista soccorritore e, spesso, anche un soccorritore che può essere un infermiere.

Il «caso» Traversetolo

La Croce Azzurra di Traversetolo per non ridurre, o ancor peggio, tagliare completamente il servizio di automedica ha chiesto aiuto all'azienda Mutti che ha donato centomila euro. L'importante donazione ha permesso alla Croce Azzurra non solo di salvare il servizio di automedica, ma anche di implementarlo, garantendo la copertura delle emergenze anche per il versante reggiano della Val d'Enza. Ci sono però altre realtà che rischiano di tagliare il servizio perché i rimborsi previsti dalla convenzione spesso non bastano per trovare medici disponibili a svolgere questo tipo di servizio. L'attuale convenzione scade a fine anno e proprio in questo periodo sono in corso tavoli di confronto.

Cosa cambia

L'automedica rappresenta un importante tassello del sistema dell’emergenza territoriale. Un sistema già integrato con i servizi di urgenza, in particolare con il punto di primo intervento dell’ospedale Santa Maria di Borgotaro e i punti di continuità assistenziale (ex guardia medica) di Fornovo, Lagrimone, San Secondo, Langhirano, Traversetolo, Colorno. Si tratta di una modalità organizzativa che verrà ulteriormente sviluppata con la riorganizzazione regionale del sistema di emergenza-urgenza.

La nascita dei Cau

Il nuovo modello regionale vede il pronto Soccorso come luogo dedicato ai casi più gravi; la nascita dei Centri di assistenza e urgenza (Cau) per rispondere, a regime 24 ore su 24, ai bisogni e alle urgenze a bassa complessità clinica e assistenziale dei cittadini; la creazione di équipe medico-infermieristiche (Uca, Unità di continuità assistenziale), che opereranno a domicilio del paziente. Previsto infine il potenziamento della telemedicina.

Nuovo numero unico

A regime, ad indirizzare i pazienti verso la struttura più adatta alla loro specifica esigenza, saranno anche gli operatori del 116117, numero unico europeo per l'accesso alle cure mediche non urgenti.
Operatori che lavoreranno in stretta correlazione con i colleghi del 112 (numero europeo di emergenza) e delle tre centrali operative del 118 presenti nella nostra regione (Parma, Bologna e Romagna).

Questa riforma, sia a livello regionale che provinciale, sarà attuata in modo graduale e progressivo già a partire dai prossimi mesi.

Luca Molinari

© Riproduzione riservata

CRONACA DI PARMA

GUSTO

GOSSIP

ANIMALI