×
×
☰ MENU

Rugby femminile

Alissa Ranuccini, tra Nazionale azzurra e Furie Rosse: «Lo scudetto? Proveremo a riconquistarlo»

Alissa Ranuccini, tra Nazionale azzurra e Furie Rosse: «Lo scudetto? Proveremo a riconquistarlo»

04 Novembre 2023, 03:01

Vittorio Rotolo

Alissa Ranuccini è una combattente nata. Una che non si tira mai indietro. Come quando, alla sua prima stagione fra le fila della Furie Rosse - era il 2017-2018 - venne schierata da titolare nella finale scudetto, contribuendo all'unico tricolore della storia del Rugby Colorno femminile. Ma la storia, si sa, è fatta anche per essere riscritta. E così Alissa, modenese di Maranello, classe 2000, spinge più in alto e in avanti la molla dell'ambizione. «Lo scudetto lo rivinceremo quest'anno» afferma ad una settimana dall'inizio del campionato di serie A Elite. Ma non pensate che ci sia presunzione nelle sue parole. «Solo consapevolezza e fiducia nelle qualità di un gruppo coeso. Qui - assicura - non ci sono atlete che vogliono fare le protagoniste, pretendendo che le altre si adeguino al loro modo di giocare. Remiamo tutte nella stessa direzione».

Pur avendo appena 23 anni, possiamo considerarla ormai una veterana delle Furie Rosse.

«Fino ad oggi mi sono sempre messa sullo stesso piano delle più giovani, ma alla mia settima stagione a Colorno è chiaro adesso che mi senta più responsabilizzata».

E questo le mette una certa pressione?

«Non più di tanto, in realtà. Conta ciò che puoi trasmettere alle nuove leve. Non può esserci esempio migliore di dimostrare, sul campo e con i fatti, che non si molla mai. Il motore della concentrazione va tenuto sempre a pieni giri, specie negli allenamenti: io sono una che arriva per prima e va via per ultima. La vita da atleta la vivo con serietà e rigore stando attenta a tutto, a cominciare dall'alimentazione».

Quest'anno è arrivato il primo «cap» con la Nazionale. Ora è tornata dal WXV in Sudafrica. Cosa significa, per lei, la maglia azzurra?

«La realizzazione di un sogno, arrivato dopo mille sacrifici. Trova sia una risposta banale?».

Niente affatto. Ma le chiedo ancora: quando è arrivata a Colorno, nel 2017, lo vedeva come un traguardo possibile?

Con sincerità le dico sì, sapevo che ce l'avrei fatta. Ma anche che la strada sarebbe stata tortuosa: dovevo migliorare nel fisico e nella tecnica. Quando però mi metto una cosa in testa, io...».

A chi si ispirava?

«Il mio idolo era Maria Grazia Cioffi, che oggi fa parte dello staff delle Furie Rosse. Ma anche da altre ragazze, come Michela Sillari, Veronica Madia e Giada Franco, che ho ritrovato poi in Nazionale, ho imparato tanto: mi hanno trasmesso voglia e passione».

Alissa, torniamo sulla Nazionale: quali certezze vi ha dato il WXV?

«Di una squadra viva, che sta crescendo. Abbiamo mancato per un soffio la vittoria del torneo, ma siamo riuscite ad esprimere un buon gioco. E a livello personale sono felice dello spazio che mi sono ritagliata».

Dobbiamo aspettarci un Sei Nazioni diverso dall'ultimo?

«Credo proprio di sì. L'ultimo lo abbiamo affrontato o in un momento di transizione, con un gruppo che stava formandosi e un allenatore nuovo. Ora, come dimostra anche il WXV in Sudafrica, stiamo trovando un equilibrio e un'identità. Questa Nazionale, ora, sembra più pronta».

Alissa, come si è avvicinata al rugby?

«Da piccola praticavo ginnastica artistica, mentre i miei genitori spingevano perché facessi pallavolo. Della ginnastica mi ero un po' stancata, volevo cambiare: mio fratello giocava a rugby e quando ho provato questa disciplina a scuola, ho capito che poteva essere quella giusta. Ho iniziato a Formigine, ma eravamo praticamente in tre».

Così ha scelto Colorno?

«Non avrei potuto trovare di meglio: credo che questa sia la migliore società in assoluto, in campo femminile. C'è una progettualità seria, che guarda al futuro e alla crescita delle giovani. È quello che serve al nostro movimento».

© Riproduzione riservata

CRONACA DI PARMA

GUSTO

GOSSIP

ANIMALI