×
×
☰ MENU

Compleanno

L'ultimo ciabattino di Tarsogno ha compiuto 90 anni

L'ultimo ciabattino di Tarsogno ha compiuto 90 anni

di Rachele Camisa

15 Novembre 2023, 03:01

Tarsogno Valerio e l’arte del calzolaio compiono 90 anni, mestiere che la famiglia Bricca si è tramandata da tre generazioni. I novant’anni di Valerio sono stati festeggiati dai famigliari, dai parenti e dai tanti amici dei Socchi con tanto di torta e pasticcini ma non solo.

L’antico mestiere che Valerio porta con sé e che per tantissimi anni ha esercitato a Tarsogno è stato celebrato con la consegna di una targa dalla presidente della Pro loco Tarsogno Sonia Cardinali che ha voluto dare un riconoscimento da parte di tutta la comunità di Tarsogno al lavoro e all’arte svolta da Valerio.

Valerio iniziò a lavorare il cuoio e il pellame molto giovane sotto la guida del padre Luigi, a 14 anni realizzò il suo primo paio di scarpe: «Con mio fratello Giannino cucivamo scarpe e scarponi e le vendevamo a Tarsogno e nei paesi vicini Piane di Carniglia, Caneso, Casale, Bruschi di Sopra. Non avevamo la macchina, si andava a piedi per tanti chilometri, con pioggia o neve e portavamo lo zaino in spalla carico di scarpe».

Le scarpe erano confezionate su commissione ma ne preparavano altri modelli e numeri per poi andarle a vendere nei paesi nelle giornate delle sagre o delle feste. Per cucire un paio di scarpe impiegava 15 ore, producevano scarpe basse stringate tipo brogues, scarponi da lavoro, stivali alti e bassi.

«Abbiamo sempre cercato di riparare e ricucire le scarpe di tutti, come ci aveva insegnato mio padre. – dice Valerio - Negli anni ‘40-’50 quando c’era la guerra e tanta, tanta povertà facevamo il possibile per rimettere insieme anche pezzi di cuoio che la gente ci portava e lo facevamo per poche lire».

Valerio e il fratello acquistavano i cuoi e il pellame a Chiavari, a Varese Ligure e a Santo Stefano d’Aveto: «Mio padre impiegava 8 ore di cammino per arrivare a Santo Stefano e si caricava in spalla dai 18 ai 20 kg di materiale».

Fino al 1954 le consegne erano fatte a piedi, ricorda Valerio:«Un giorno un cliente di mio fratello Giannino gli chiese un paio di scarpe per il figlio che faceva la Comunione da realizzare in una settimana. Non potevamo perdere un cliente e così lavorammo ininterrottamente cercando di portare a termine anche questo paio insieme alle altre. All’alba del giorno della Comunione mio fratello partì a piedi attraverso i boschi arrivò da Tarsogno a Setterone e le consegnò in tempo».

Con i risparmi poi acquistarono, a rate, una moto una MV Augusta e questo gli permise di produrre di più. Il loro lavoro implicava molte ore chini sul banco e alla macchina di cucire. «Riuscivano a fare 5 paia di scarpe a testa io e Giannino a settimana e in due settimane dalla data dell’ordine riuscivano quasi sempre a consegnarle - continua a raccontare Valerio. Il costo andava da 6.000/7.000 lire per quelle più semplici. Ero molto conosciuto per la mia arte di cucire stivaletti da cavallerizza, questi avevano un costo maggiore per lavorazione e quantità di pellame».

Fino al 1988 Valerio ha continuato il mestiere di ciabattino offrendo un servizio davvero utile al paese nella sua bottega che tutti ricordano con grande affetto.

Rachele Camisa

© Riproduzione riservata

CRONACA DI PARMA

GUSTO

GOSSIP

ANIMALI