Baseball
Il capitano ha detto stop. A soli trent’anni Sebastiano Poma ha deciso di abbandonare l’attività di alto livello. Poche settimane fa aveva annunciato via social l’addio alla nazionale maggiore, ora ha comunicato la scelta di lasciare anche la divisa del Parma Clima. «Finisce un periodo bello e importante di vita e di carriera sportiva – confessa il capitano del Parma Baseball -. Nella mia decisione sono entrate in gioco altre forze che si sono sommate al baseball e che hanno preso sempre più importanza. Per me è arrivato il momento in cui ho capito di non essere più in grado di sostenere ciò che significa essere un giocatore del Parma, di sopportarne oneri e onori. Essere un giocatore del Parma richiede standard che non sono più in grado di offrire: mi ero ripromesso da tempo di comportarmi di conseguenza e credo di essere stato coerente».
Decisione sofferta
Quella di Sebastiano non è una decisione presa a cuor leggero. «Non è stato facile arrivare a questa scelta – conferma Poma -. E’ frutto di una crescita personale e di lunghe riflessioni». A soli trent’anni il capitano del Parma Clima avrebbe potuto dare ancora molto al baseball di massimo livello. «Me lo hanno fatto notare ma il mio fisico ha percorso molti chilometri – ride l’ex nazionale -. Tra Parma, college, accademia e Nazionale sono in giro da sedici anni: essere giocatore a questi livelli significa allenamento quotidiano, dedizione 365 giorni l’anno, dare sempre il cento per cento. Preferisco dire basta ora che sto ancora bene, prima che entrino in gioco fattori tecnici, fisici o economici».
Il futuro
Quale futuro attende Sebastiano Poma? «Al momento non lo so. Ora mi attende un periodo di riflessione e tranquillità dove mi dedicherò ad altri impegni, soprattutto di carattere lavorativo». La carriera ai massimi livelli di Sebastiano Poma ha raggiunto vertici importanti. «Ho il grande cruccio di non aver vinto lo scudetto con il Parma – ammette Poma -. Ancora oggi mi brucia il fatto di esserci andato vicino nel 2022 e di non esserci riuscito: mi sarebbe piaciuto vincere da capitano. Ad ammortizzare il colpo hanno però contribuito le due coppe dei Campioni consecutive, ad Ostrava e Bonn».
Nella carriera di Poma anche due anni a San Marino. «Con il Parma in gravi difficoltà economiche non c’erano alternative – ricorda -. A San Marino ho vinto la classifica della media battuta e nel 2016 mi hanno giudicato miglior giocatore del campionato. Poi sono tornato a Parma, c’era una sorta di accordo con Desimoni e Sambucci per farlo. Zileri ci stava aspettando dall’anno precedente».
La Nazionale
Per Sebastiano sono arrivate grandi soddisfazioni anche con la divisa azzurra. «Ho esordito nell’europeo del 2016 – spiega Poma -. Poi ho giocato il World Baseball Classic, l’Haarlem Week, il torneo di qualificazione olimpica: tutte manifestazioni che mi hanno arricchito come atleta e come uomo». Spesso la strada di Sebastiano si è incrociata con quella del papà Gianguido, tecnico del Parma e delle rappresentative nazionali. «Avevamo un accordo e lo abbiamo sempre rispettato – sorride -. In campo si parlava di baseball ed ero un giocatore come tutti gli altri, in casa l’argomento baseball era vietato. Erano regole chiare. Il papà mi ha sempre disarmato con la capacità di prevedere il gioco, una qualità che ho ritrovato in Mazzieri e Gerali: da loro ho sempre cercato di assorbire il più possibile».
Da Poma infine un grazie a «tutti quelli cche mi hanno sostenuto anche durante i periodi di infortunio. Grazie al Parma Baseball, al suo presidente, ai dirigenti e agli allenatori. E ai compagni di squadra: ciò che si è creato sul campo si è mantenuto anche al di fuori». Ora il Parma Clima avrà bisogno di un nuovo capitano. «Non tocca me dare suggerimenti: conosco chi vestirà quella divisa, so che sceglieranno per il meglio».
Gianluigi Calestani
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