POMODORO DA INDUSTRIA
La Rodolfi Mansueto, azienda creata da Remigio Rodolfi nel 1896 in un piccolo laboratorio di San Pancrazio, ha voluto dire grazie al castello di Felino ai numerosi agricoltori che conferiscono il pomodoro durante la stagione lavorativa da luglio a settembre. «Di campo in tavola - Festival degli agricoltori del pomodoro» è l'evento promosso dalla Rodolfi Mansueto per incontrare chi, nei mesi estivi, lavora per produrre il pomodoro che negli stabilimenti di Ozzano Taro (dove nasce l’azienda ufficialmente nel 1906), Fontanini e Castelguelfo viene sottoposto alla lavorazione dai circa 160 dipendenti e gli oltre 400 lavoratori stagionali.
La materia prima utilizzata proviene dalle province di Parma, Piacenza, Mantova, Ferrara e Ravenna. Il prodotto finito è destinato non solo al mercato nazionale, certamente importante, ma anche a quello internazionale, con un’attenzione ai canali retail, food service ed al canale industriale. Oltre il 55% della produzione è destinata all’estero, con il Nord Europa e in particolare la Germania ai vertici in termini di fatturato per l’azienda di Ozzano Taro.
L’idea di dare vita a «Di campo in tavola» è nata alcuni anni fa e sta divenendo un appuntamento fisso nella vita dell’azienda parmense, che così intende non solo ringraziare i propri collaboratori ma soprattutto rinsaldare un rapporto di condivisione con gli agricoltori con i quali esiste uno scambio di vedute giornaliero durante la campagna del pomodoro, con lo scopo di garantire una gestione corretta delle risorse.
Il primo appuntamento si tenne alla Corte di Giarola a Collecchio, il secondo al Castellaro all’azienda Palazzo e per quello di quest’anno la scelta è ricaduta sul prestigioso castello di Felino, gestito dalla famiglia Alessandrini, alla quale è andato il ringraziamento di Aldo Rodolfi, presidente della Rodolfi Mansueto Spa.
La giornata di festa ha avuto inizio con la visita al Museo del Salame, nelle cantine del castello, dove i visitatori hanno avuto modo di vedere da vicino sia gli strumenti che venivano utilizzati in passato sia filmati nei quali viene illustrato nel dettaglio la lavorazione della carne che ha come risultato finale il Salame di Felino.
Al termine della visita, dopo un rinfresco nel cortile interno del castello, i partecipanti - circa 250 persone - si sono trasferiti nella sala allestita per il pranzo. Un primo saluto lo ha rivolto alla platea Giovanni Minardi, responsabile Ambiente e qualità dell'azienda, che ha parlato di «problemi durante l’annata dovuti al clima che ha causato danni presso alcuni nostri conferenti».
La parola è passata quindi al presidente Aldo Rodolfi. «A livello produttivo è stata un’annata positiva, storicamente la seconda, e questo anche grazie a voi che ci siete stati vicini - ha detto, rivolgendosi ai produttori -. Rispetto agli anni passati nel 2023 si sono ricostituiti degli stock e questo ci condiziona e ne dovremo trarre nel futuro le giuste considerazioni a livello di programmazione. Il nostro obiettivo è quello di continuare a crescere - ha aggiunto il presidente -. Stiamo quindi programmando nuove linee ed un nuovo impianto fotovoltaico, con un occhio attento alla qualità che deve essere sempre ottima per soddisfare il mercato. Nel 2024 saremo attesi a sfide importanti che intendiamo affrontare con voi perché siamo tutti sulla stessa barca, voi conferenti e noi a lavorare il vostro prodotto. Con la pubblicità stiamo sbarcando su LA7 e Mediaset e presto anche sulla Rai con spot realizzati per mettere in risalto la tradizione ed il territorio. Dovremo fare attenzione ai cambiamenti climatici che aprono nuove frontiere - ha concluso Rodolfi - ad esempio in Polonia dove hanno iniziato a coltivare il pomodoro, cosa mai avvenuta prima».
Al termine del momento conviviale con un brindisi ci si è dati appuntamento al prossimo anno.
Massimo Morelli
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