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Ccv verso la rottamazione: arrivano i Laboratori di quartiere

Ccv verso la rottamazione: arrivano i Laboratori di quartiere

di Pierluigi Dallapina

22 Novembre 2023, 03:01

Che sarebbe stata una serata complicata lo si è capito fin dalle prime battute della commissione: niente streaming. E pensare che si è parlato del regolamento della partecipazione. Un regolamento al quale l'assessora Daria Jacopozzi sta lavorando da tempo - da un anno e mezzo, ricorda polemica la minoranza - e che al momento è stato distribuito solo in bozza. E sempre la minoranza parla di percorso stravolto rispetto a quanto detto nell'ultima commissione di inizio settembre.

Ma prima, un passo indietro: la riunione è durata dalle 18.30 alle 21. «Per quell'ora dobbiamo finire, altrimenti ci chiudono in municipio», ha ricordato la presidente di commissione Saba Giovannacci (Prospettiva). Il dibattito è stato teso e la tensione era palpabile soprattutto tra i banchi della maggioranza.

La bozza presentata ieri sera dall'assessora, dal suo gruppo di lavoro e dai consulenti di Pares prevede la rottamazione dei Ccv introdotti dall'amministrazione Pizzarotti dopo la soppressione per legge dei consigli di quartiere elettivi per una città delle dimensioni di Parma.

Al loro posto arriveranno i «Laboratori di quartiere» che, come spiega Marco Cau con un azzardo poetico, saranno «spazi metaforici di partecipazione». Tradotto: niente votazioni, i componenti chiederanno di partecipare. Campo libero ai comitati? Fra i «dem» c'è chi lo teme. «Le votazioni hanno visto sempre una bassissima partecipazione», spiega Jacopozzi, riferendosi alle passate elezioni dei Ccv, che sono scaduti a marzo.

«Nel Regolamento degli organismi di partecipazione lo sbilanciamento sui Ccv è frutto di una stagione storica», dice Fabrizia Dalcò, componente del gruppo di lavoro che ragiona sul nuovo regolamento, parlando poi anche di «stortura».

Un giudizio - quello della dipendente comunale seduta fra i banchi della maggioranza - che non piace a Michele Alinovi, ora presidente del consiglio comunale ma prima assessore nelle due giunte Pizzarotti, proprio quelle che hanno inventato i Ccv. «Quella stagione per me non è finita. Con tutto il rispetto per la dottoressa Dalcò, c'è un'evoluzione. Ci sono elementi positivi che si possono rafforzare». Quindi, bene i «laboratori», ma non si cancelli l'esperienza dei Ccv. E poi avverte: «Attenzione, i nuovi organismi non siano troppo liquidi».

Franco Torreggiani (Pd), chiosa: «Bene che si parli di una partecipazione che superi le elezioni». Poi invita a prendere tempo.

Ma Federica Ubaldi, Civiltà parmigiana, critica apertamente l'assessora. «Nell'ultima commissione la forma di partecipazione proposta era completamente diversa. Adesso si vuole completare tutto entro gennaio. E in un anno e mezzo cosa è stato fatto? Le elezioni, fino a poco fa erano considerate imprescindibili. Non ci sono idee chiare».

Molto dura anche Serena Brandini (Azione): «È sempre più difficile comprendere il concetto di partecipazione che l’assessora Jacopozzi ha in mente». La sua domanda finale ricorda il passo più celebre del Gattopardo. «Ma non era possibile cercare di migliorare quello che c’era prima anziché voler trasformare tutto per non cambiare nulla?». Anche in maggioranza, il malcontento è palese.

Pierluigi Dallapina

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