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La gazza ladra

Ilary, sei «Unica»

Ilary, sei «Unica»

di Mauro Coruzzi

26 Novembre 2023, 03:01

O è bravissima nel simulare una commozione che le porta anche lacrime, su quel bellissimo e porcellanato volto, un filo risistemato nei contorni e nei volumi, o «anche i ricchi piangono»: Ilary Blasi, signora all’anagrafe (seppure in via di separazione) e nei modi, è diventata «Unica», questo il titolo del docufilm, disponibile da venerdì scorso su Netflix, in una narrazione di oltre un’ora, in cui, come le stazioni di un rosario, sono sgranati atti di dolore con pianti appena contenuti, dissimulati tremolii di voce rotta dall’emozione della rievocazione, assai ben articolata e farcita di dettagli, fin minuziosa, della storia/amore/matrimonio/fine del medesimo/ battaglia legale ancora in corso, con Francesco Totti.

Non stupisca lo sbarco della conduttrice, da sempre targata Mediaset, sulla piattaforma on demand: al momento non ha contratti in corso d’opera, la sua «Isola dei famosi» non figura nemmeno nei palinsesti , e le «solite voci» la danno come epurata dall’editto di Piersilvio , quel «repulisti» che ha giubilato la D’Urso e Belen. Laddove la stampa, on line o cartacea, non è riuscita a cavarne una dichiarazione una, Netflix ha fatto il passo, non tanto più lungo della gamba quanto più appetibile, per sfamare chi si ciba, anzi ne va ghiotto e satollo non è mai di «vita altrui», raccontata dai protagonisti dello star system. Ordinata, metodica nella ricostruzione dei tasselli che non le tornavano, Ilary sistema il «suo» Francesco senza usare mezze misure: a tratti, spiegando ad un invisibile intervistatore, la dinamica dei fatti, di quando lei s’accorge che qualcosa non va, che lui è come assente e un po’ perso (non dimentica però di specificare che Francesco ha da poco detto addio al calcio, che è depresso e che passa molto tempo in casa, come svuotato di energie), mentre, e lo scoprirà strada facendo, c’è già Noemi nell’economia di un matrimonio a due che rischia di diventare a tre…

Sembra di rivedere, anni dopo, la confessione di Lady Diana davanti alla telecamera della BBC, nel ’95, quando, parlando di Carlo, usò l’espressione «Mi sono accorta che il nostro matrimonio era particolarmente affollato…», ma le similitudini tra le due sono solo lampi di una stella cometa, Camilla c’era prima durante e dopo per Carlo, Ilary è stata (per quanto poi ?) l’«Unica», metà della sua vita per l’uomo definito «l’ottavo re di Roma», quello che non si poteva non amare, ma anche quello, a quanto pare, che non ha mai perso l’inclinazione del don Giovanni, del cacciatore di donne, tanto da affermare che nonostante avesse già un’altra, continuava a chiedere sesso anche a lei e lei non glielo negava… Tutti sapevano, tutta Roma ne parlava, ma la Roma omertosa difende il suo idolo del pallone, lui stesso nega a lei la storiella che poi tale non è, con Noemi, che, guarda caso, sembra Ilary… Un’ora e mezza di narrazione che conquista, che ipnotizza anche il più scafato dei guardoni televisivi, pensando però che, in fondo, nessuno dei due ha l’acqua alla gola e che, dovessero rifar casa, ciascuno per conto proprio, possono anche non utilizzare il superbonus per ristrutturare: sempre che ci sia ancora, sia lei che lui, non paiono bisognosi del supporto…

Buona domenica

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